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Anac: i fondi dello 0,30% che alimentano i fondi di formazione vengono considerati pubblici

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Aniem: “Ben venga questo chiarimento, da cui discendono l’obbligo di applicazione della normativa nazionale e comunitaria ed i poteri di vigilanza dell’Anac sugli affidamenti disposti dai Fondi”


Dino Piacentini, Presidente di Aniem esprime forte apprezzamento per la posizione espressa dall’Anacsulla natura dei fondi di formazione interprofessionale che riprende una questione da tempo sollevata dallo stesso Presidente.

La lettera del Presidente Cantone al Ministro del Lavoro Poletti evidenzia una problematica che da tempo abbiamo sollevato in assoluta solitudine: i fondi dello 0.30% che alimentano i fondi di formazione devono essere considerati pubblici e devono essere sottoposti conseguentemente a tutti i controlli necessari”.

Prosegue il Presidente di Aniem: “Per troppo tempo la proliferazione di questi fondi e la loro gestione privatistica svincolata da vigilanza pubblica hanno fatto emergere come, troppo spesso, i fondi siano stati uno strumento per intercettare risorse non sempre per valorizzare il nostro sistema economico, i lavoratori e le imprese”.

Ben venga quindi questo chiarimento da cui discendono l’obbligo di applicazione della normativa nazionale e comunitaria, rappresentata oggi dal Codice dei Contratti, ed i poteri di vigilanza dell’Anac sugli affidamenti disposti dagli stessi Fondi”.

In un Paese che vuole crescere in termini di competitività la formazione è un momento fondamentale che deve essere liberato da altri interessi e restituito alla sua valenza generale e di sistema”, conclude Dino Piacentini.