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Ance: i ritardi nei pagamenti sono ancora intollerabili

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Il presidente Buia commenta la decisione presa da Bruxelles di deferire l’Italia alla Corte di giustizia europea per i ritardi dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione

A tre anni dalle denunce Ance a Bruxelles, che portarono all’apertura della procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, a causa dei mancati pagamenti alle imprese da parte della Pa, siamo ancora oltre i 5 mesi di ritardo in media nel settore dell’edilizia.
 
“Nonostante gli sforzi fatti dal Governo in questi ultimi anni, la situazione dei pagamenti è ancora drammatica”, sottolinea il Presidente Ance, Gabriele Buia, a commento della decisione presa da Bruxelles di deferire l’Italia alla Corte di giustizia europea per i ritardi sistematici dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione. Si tratta del terzo e ultimo avvertimento delle istituzioni europee, dopo che nel 2014, anche su segnalazione dell’Ance, fu aperta la prima procedura d’infrazione.
 
“Dopo tre anni ancora non ci sono dati certi su quanto ammonti questa incredibile mole di debiti pubblici”, continua Buia. Una situazione che testimonia “purtroppo il permanere di un malcostume italico che ci mette fuori dall’Europa”.
 
Per il settore delle costruzioni si tratta poi di un’autentica emergenza, con medie di ritardo che vanno ben al di là di quelle già segnalate dall’Ue. “I nostri ultimi dati aggiornati ci dicono che qualche miglioramento c’è stato, ma siamo ancora nella media di 5 mesi di ritardo, inaccettabile per imprese già stremate dalla crisi e a corto di liquidità anche per effetto del meccanismo dello split payment”.