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Anci e Ance chiedono di rimandare l’obbligo della Centrale unica di committenza

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Secondo i presidenti delle due associazioni, Delrio e Buzzetti, tale obbligo per i piccoli Comuni rischia di determinare un ulteriore elemento di incertezza e di blocco degli investimenti locali


‘’In attesa del decreto che consenta lo sblocco dei pagamenti alle imprese e riveda i vincoli del patto di stabilità, la previsione della costituzione obbligatoria - entro il 31 marzo 2013 - della Centrale unica di committenza per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture - prevista per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, rischia di determinare un ulteriore elemento di incertezza e di blocco degli investimenti locali’’. E’ quanto denunciano i Presidenti di Anci e Ance, Graziano Delrio e Paolo Buzzetti in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Monti.

‘’Le difficoltà nell’attuazione della Centrale unica di Committenza - sottolinea Buzzetti, evidenziando la forte e diffusa preoccupazione di un sistema imprenditoriale gia’ troppo in sofferenza - stanno provocando notevoli disagi alle imprese operanti nei territori dei piccoli Comuni che amministrano il 54% del territorio nazionale’’.

Per questi motivi Anci e Ance chiedono all’esecutivo ed al Parlamento di adottare un provvedimento urgente per differire l’obbligo della Centrale unica di Committenza almeno al 31 dicembre 2013, in allineamento con la definizione delle gestioni associate obbligatorie delle funzioni fondamentali, oltre a sollecitare ogni possibile chiarimento rispetto alle corrette modalita’ attuative di tale obbligo.

‘’Migliaia di piccoli Comuni - spiega il Coordinatore nazionale Anci piccoli Comuni, Mauro Guerra - pur nella difficolta’ del quadro attuale, si stanno adoperando per cercare di adempiere - entro la fine del 2013 - al complesso degli obblighi di gestione associata delle funzioni fondamentali in Unione o convenzione, dovendo inoltre prevedere l’affidamento obbligatorio ad un’unica Centrale di Committenza’’ facendo riferimento all’obbligo, previsto per i 5700 Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti di gestire in Unione o Convenzione - entro il 1° gennaio 2014 - le nove funzioni fondamentali indicate dalla Spending review.

‘’E’ evidente - conclude - l’irrazionale difformita’ dei termini previsti per entrambi gli adempimenti con l’aggravio della previsione della Centrale unica di Committenza associata prima ancora che i piccoli Comuni abbiano definito i loro nuovi assetti di cooperazione intercomunale’’.