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Aniem, appalti: il Governo impieghi tutte le sue energie nella lotta all'illegalità

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Piacentini: “Una soft law e l’adozione di una responsabilizzazione della parte pubblica appaltante e di quella privata esecutrice possono e devono rappresentare gli elementi di svolta”


Non si possono che definire drammatici i dati che emergono dal Rapporto della Guardia di Finanza presentato a Roma in data 8 aprile. Su 220 appalti monitorati più di 75 sono stati assegnati in maniera non regolare. I controlli degli uomini delle Fiamme gialle hanno riguardato appalti pubblici per complessivi 4 miliardi e 630 milioni e dalle indagini è emerso che ben più di un terzo dell’importo, vale a dire un miliardo e 793 milioni, è stato assegnato in maniera illegale. A questi dati non si può e non si deve rimanere indifferenti”, commenta Dino Piacentini, Presidente di Aniem l’associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere, aderente a Confimi Impresa.

Che aggiunge: “Purtroppo questi dati rappresentano, ancora una volta, la dimensione reale del fallimento dell’attuale sistema legislativo e la conferma della necessità di un approccio radicalmente diverso che come associazione chiediamo da molto tempo. Le mille norme, le procedure farraginose, i sistemi di qualificazioni statici e formali, l’iper burocrazia hanno costituito per decenni il terreno più fertile per alimentare distorsioni, anomalie, corruzione”.

Non ci stancheremo di ripetere che la scelta di una soft law e l’adozione di una responsabilizzazione della parte pubblica appaltante e di quella privata esecutrice possono e devono rappresentare gli elementi di svolta non più procrastinabili e sui quali il Governo deve impiegare tutte le sue energie per trasformarle in priorità di azioni”, conclude Piacentini.