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Aniem: per i pagamenti tempi in linea con le direttive europee o blocco dei lavori

Lavori pubblici di
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L'associazione ritiene che l'interruzione delle opere s'imponga come unica cautela per non vedere calpestati i principi fondamentali del diritto all'esercizio della libera attività economica


"L'ennesima notizia sul crollo della produzione conferma un settore al collasso che necessita di interventi urgentissimi: in primis va risolto il grande dramma dei ritardi di pagamento. Non potrà esserci nessuna ripresa economica né misura valida di sostegno al sistema produttivo nazionale senza la garanzia di avere il corrispettivo nella quantità e nei tempi pattuiti " è il commento del Presidente di Aniem (Associazione delle pmi edili manifatturiere) Dino Piacentini alla pubblicazione dei dati Istat sul comparto edile.

E aggiunge: "Non siamo più di fronte ad un ritardo dei pagamenti, che sarebbe già di per sé grave ed inammissibile: Siamo alle prese con un sistema economico inefficace e squilibrato non fondato su reciproche obbligazioni".

Nei mesi scorsi Aniem aveva già denunciato la drammatica penalizzazione dei ritardi che va da uno a tre/quattro anni, chiedendo l'immediato recepimento della direttiva europea che prevede espressamente, a differenza della precedente, il settore delle opere pubbliche tra i suoi ambiti di applicazione (il Parlamento Europeo ha imposto il limite per il pagamento di una fattura per beni e servizi, sia nel settore pubblico sia in quello privato, di 30 giorni).

La realtà già drammatica degli ultimi anni è ora intollerabile in presenza di una contrazione dei mercati che sta portando al collasso un settore trainante per l'intera economia e che, come noto, è strutturalmente connotato da piccole e medie imprese che sulla rimuneratività dei lavori eseguiti fondano la loro capacità di essere competitivi.

Al di là delle ipotesi previste dalla normativa vigente quali cause di sospensione dei lavori, Aniem ritiene che, fosse solo per il rispetto del principio di equilibrio del rapporto contrattuale, l'interruzione delle opere si impone come unica, anche se purtroppo onerosa cautela, per non vedere in via definitiva calpestati i principi fondamentali del diritto all'esercizio della libera attività economica.

Secondo l'Associazione non sono più in discussione interessi di mora o meccanismi di compensazione per il sopraggiunto aumento dei materiali. L'attuale ritardo/blocco dei pagamenti configura un dissesto finanziario del sistema imprenditoriale sul quale Aniem chiede a tutte le Istituzioni un intervento immediato e responsabile.