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Aniem: si cominci a sburocratizzare il settore e valorizzare i lavoratori dell’edilizia

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Piacentini: “La spending review non deve riguardare solo la politica e la Pubblica Amministrazione, ma anche i protagonisti del sistema economico e le loro organizzazioni di rappresentanza


"Altro che Piano Marshall, il settore dell'edilizia ha bisogno, anzitutto, di riformare se stesso. Abbiamo creato ed alimentato strutture burocratizzate, intermediazioni costruite per finanziare associazioni e sindacati". Queste le parole del Presidente di Aniem, l'Associazione Nazionale delle Imprese Edili Manifatturiere – aderente a Confimi Impresa, Dino Piacentini, dopo le dichiarazioni del Presidente di Ance Paolo Buzzetti.

Che continua: "La spending review non deve riguardare solo i costi della politica e della Pubblica Amministrazione, ma anche i protagonisti del sistema economico e le loro organizzazioni di rappresentanza. Se vogliamo far ripartire il settore delle costruzioni dobbiamo, anzitutto, superare l'attuale sistema delle bilateralità (casse edili, scuole edili , Ctp…..), costituito da centinaia di strutture, migliaia di dipendenti, miliardi di euro sottratti al mondo delle imprese e del lavoro per fornire prestazioni che avevano una logica 50 anni fa, ma che oggi nascondono altri fini".

Prosegue Dino Piacentini: "Chiediamo ad Ance, ai Sindacati, al Ministero del Lavoro, nel suo ruolo di garanzia e di vigilanza, di realizzare un sistema unitario, leggero, più moderno e funzionale, che rimetta al centro dell'interesse l'impresa ed i lavoratori. In questo modo potremmo essere in grado di ridare dignità e valore all'edilizia, garantendo stipendi più dignitosi alle maestranze, in una logica di reale e trasparente meritocrazia".

"E' una scelta che Aniem ha già avviato anni fa costruendo un sistema della bilateralità a livello regionale, una scelta confermata oggi con un rinnovo contrattuale che garantisce aumenti significativi di salario ai lavoratori, senza andare però ad implementare le sovrastrutture della bilateralità.

Congiuntamente a una strategia di soft law della riforma legislativa sugli appalti, la radicale rivisitazione dei rapporti tra imprese e lavoro costituisce una priorità non più rinviabile. Prima di chiedere investimenti allo Stato, occorre avere la capacità di riformare se stessi", continua il Presidente di Aniem. "Su questo tema rinnoviamo la richiesta al Ministero del Lavoro ed alle altre parti sociali di attivare da subito un Tavolo di confronto", conclude il Presidente di Aniem Dino Piacentini.