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Aniem sulla Manovra: necessario calibrare l’Ici e rinnovare le politiche urbanistiche

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L’Associazione delle pmi edili manifatturiere della Confapi ha esaminato le misure adottate dal Governo Monti sull'imposizione immobiliare, rilevando una carenza di equità


L'Aniem - l'Associazione delle pmi edili manifatturiere della Confapi - consapevole dell'inevitabilità e del clima emergenziale testimoniato dall'andamento dei mercati, riunitasi ieri in Consiglio Generale, ha esaminato le misure adottate dal Governo Monti sull'imposizione immobiliare, rilevando una carenza di equità del meccanismo delineato nella manovra finanziaria.

Manovra che nel 2012 determinerà un innalzamento di oltre il 26% dell'imposizione sul patrimonio immobiliare, dei quali circa 22 miliardi provenienti dall'Imu (rispetto ai 9,2 miliardi dell'attuale Ici).

Secondo il Presidente Dino Piacentini: "Il nuovo regime impositivo deve essere calibrato con maggiore attenzione ed equilibrio. Ad oggi le rendite catastali di molti immobili periferici e di scarso pregio, residenziali o terziari, sono già superiori ai reali valori commerciali, mentre per contro, alcune rendite di immobili in località turistiche di alto prestigio hanno sicuramente un elevato delta ancora colmabile.

E' quindi ipotizzabile ai fini di una maggiore equità - aggiunge Piacentini - un innalzamento dell'incidenza sugli immobili di pregio che hanno un utilizzo residuale, magari di tipo ludico, e una esenzione per quegli immobili che, viceversa, costituiscono beni residenziali o reddituali per soggetti che non hanno altre entrate (pensiamo al pensionato che trae una rendita integrativa o del tutto sostitutiva alla pensione)".

L'Associazione che rappresenta 8mila imprese su tutto il territorio italiano chiede quindi che non venga colpito l'immobile in modo generico, ma che si metta in relazione l'imposizione fiscale con le sue ricadute sul piano sociale ed economico.

Altri due aspetti preoccupano l'Aniem: l'ulteriore inasprimento della tassazione sulla casa rischia di generare un atteggiamento psicologico di rifiuto per l'investimento immobiliare, innescando una pericolosa reazione a catena. Inoltre, vanno evidenziate le ricadute sul mercato delle locazioni: i singoli proprietari sono già in forte sofferenza anche per i casi di morosità degli inquilini.

La reazione più attendibile è quella di vedere aumentare i canoni di locazione, sfavorendo quindi le classi deboli ed alimentando, per l'ennesima volta, una spirale di conseguenze drammatiche. Aniem evidenzia tuttavia l'esigenza che gli ulteriori sacrifici imposti alla società ed al sistema imprenditoriale possano essere propedeutici al rilancio economico.

L'Associazione delle pmi chiede soprattutto di attivare strategie di politica industriale innovative, peraltro a costo zero, capaci di stimolare la ripresa economica: perché non incentivare, ad esempio, processi di sostituzione edilizia in grado di produrre effetti virtuosi anche sul piano ambientale?

Su questi obiettivi finalizzati a modificare sostanzialmente gli indirizzi di impatto urbanistico, procedendo verso processi di riqualificazione piuttosto che di consumo del territorio, Aniem intende confrontarsi con le istituzioni locali e nazionali, a cominciare dall'evento promosso, proprio su questi temi, a Torino per il prossimo 3 Febbraio.