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Economico e sostenibile: il riscaldamento a pellet

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Economico e sostenibile: il riscaldamento a pellet
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La Legge di bilancio 2023 ha introdotto una importante novità per fronteggiare il rincaro dell’energia e incentivare l’utilizzo di energie rinnovabili: la riduzione dell’aliquota IVA dal 22% al 10% per l’acquisto di pellet

Questo costituisce un’ottima leva per ripensare il proprio sistema di riscaldamento in chiave più ecosostenibile, soprattutto se si vive in zone rurali o montane, dove l’approvvigionamento del combustibile può alimentare una filiera molto corta, abbandonando le fonti fossili e utilizzando energia pulita. Dalla combustione del legno, infatti, si libera la stessa quantità di  che la pianta, che fornisce il legno dal quale è prodotto il combustibile, aveva estratto durante il suo ciclo di vita.

Ideale nelle case di campagna

Per queste sue caratteristiche, la caldaia a pellet è la soluzione più frequente in contesti rurali, in presenza di strutture architettoniche ben armonizzate nella natura circostante. Ė il caso di una antica casa colonica situata nei pressi di Thun, nel Cantone svizzero di Berna, ristrutturata di recente. Per rendere efficiente questa struttura energivora e ammalorata, si è provveduto a sostituire tutte le finestre e le porte esterne e a eliminare il riscaldamento a gasolio ormai vetusto.

Dovendo scegliere tra una pompa di calore e una caldaia a biomassa, il proprietario, Bruno Trachsel, che tra l’altro è un tecnico esperto del settore, non ha avuto dubbi:
“Il legno è una materia prima a impatto zero sul clima, di provenienza locale e rigenerabile. Inoltre, sono in condizione di eseguire a casa mia le impostazioni, di definire i parametri e di ottimizzare continuamente l'impianto: tutte esperienze che potrò poi mettere a disposizione dei miei clienti. In una fase di esplosione dei costi dei combustibili fossili, inoltre, il pellet è un combustibile che garantisce più sicurezza e indipendenza dagli alterni eventi geopolitici”. Per riscaldare il casale è stata pertanto installata la caldaia a pellet Hoval BioLyt 15.   

Requisiti e soluzioni

Il casale è composto da un’abitazione di 5 vani e mezzo e da un secondo appartamento di 3 vani e mezzo, per una superficie complessiva di 200 m2. Sono ormai tre anni che è stata installata la caldaia Hoval BioLyt 15 e, facendo un confronto con il passato, consumi e costi si sono notevolmente ridotti. Inoltre, la caldaia è stata provvista di una resistenza elettrica specifica per l’impianto fotovoltaico, per far fronte alle esigenze future. A breve, infatti, durante la riqualificazione del tetto, è prevista anche l’installazione di pannelli fotovoltaici. In questo modo si aggiungerà un’ulteriore fonte rinnovabile per l’autoproduzione di energia. Una volta che i moduli fotovoltaici saranno installati, infine, potranno alimentare anche i sistemi per la produzione di acqua calda, installando contemporaneamente il sistema di accumulo Hoval CombiVal WP, con pompa di calore aria/acqua integrata. In questo modo si raggiungerà l’obiettivo che la proprietà si era posta fin dall’inizio: riqualificare la casa colonica rendendola al 100% indipendente dalle fonti fossili perché alimentata solo ed esclusivamente da energie rinnovabili.

Hoval BioLyt 15

BioLyt rappresenta la soluzione più adatta per case monofamiliari e plurifamiliari, ma anche per asili, scuole o edifici commerciali di piccole e medie dimensioni, ovunque si voglia perseguire l’obiettivo di una maggior efficienza energetica: con un rendimento fino al 98%, in questa caldaia la tecnologia della combustione è stata infatti ottimizzata al massimo. Se combinata con un impianto fotovoltaico, raggiunge infine la massima efficienza prestazionale, sia dal punto di vista ecologico che economico.