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Appalti: accordo tra AVCP e DNA per il contrasto alle infiltrazioni mafiose

Lavori pubblici di
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L’AVCP, Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture, e la DNA, Direzione Nazionale Antimafia, hanno firmato un protocollo d’intesa volto a uno scambio di informazioni


Luigi Giampaolino, presidente dell’AVCP e il Procuratore Nazionale della DNA Piero Grasso, hanno firmato oggi un protocollo d’intesa volto ad assicurare l’accesso ed uso delle informazioni raccolte nei rispettivi sistemi informativi, nel rispetto degli obiettivi del piano e-government, delle disposizioni contenute nel Codice di Amministrazione Digitale e delle disposizioni impartite dal CNIPA Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione.

Il presidente Giampaolino ha dichiarato che “l’accordo mira allo scambio di informazioni riguardanti gli appalti pubblici, gli operatori economici e la segnalazione di eventuali manifestazioni illecite”. “L’Autorità - ha continuato Giampaolino - comunicherà anche alla DNA l’insorgere di presumibili infiltrazioni mafiose e turbative d’asta”.

La DNA, si legge nel protocollo, segnalerà tempestivamente il venir meno dei requisiti delle imprese qualificate e della Società Organismo di Attestazione (SOA) per l’aggiornamento del Casellario Informatico dell’AVCP.

L’AVCP e la DNA coopereranno per l’acquisizione on-line dei programmi emergenziali e per garantire trasparenza nel mercato degli appalti attraverso il continuo interscambio di dati riguardanti i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di cui sono in possesso.

I dati oggetto di condivisione riguardano:
a) i bandi di gara, le aggiudicazioni, i partecipanti alle gare, i subappalti ed i noli a caldo, le varianti, l'esito di attività ispettive che si rilevino di interesse per le parti;
b) Le informazioni sugli operatori economici con riferimento ai requisiti antimafia prescritti ai fini della partecipazione alle gare;
c) Le informazioni relative agli operatori economici, sia singoli, sia facenti parte di raggruppamenti temporanei di imprese, al fine di consentire alla DNA di verificare eventuali situazioni di interesse.