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Appalti: novità per la Centrali Uniche di Committenza

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Appalti: novità per la Centrali Uniche di Committenza
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L’Anac fornisce il suo parere, sollecitata dal Comune di Cernusco sul Naviglio, su una questione riguardante appalti e centrali uniche di committenza

C’è una novità sul fronte degli appalti pubblici. L’ha resa effettiva l’Anac con una nota del presidente Giuseppe Busia, approvata in seguito a una richiesta di parere del Comune di Cernusco sul Naviglio. Vediamo cosa cambia.

D’ora in poi, per aggiudicare un appalto un comune può avvalersi di una centrale di committenza costituita nella forma di associazione, unione, consorzio o anche di convenzione tra enti locali senza che questa sia dotata di personalità giuridica.

Nel caso in esame, il Comune lombardo aveva chiesto all’Autorità di sapere se fosse corretto avvalersi della centrale unica di committenza appositamente costituita dal Comune di Cernusco sul Naviglio - Comune di Bussero prescindendo dall’acquisizione della personalità giuridica per procedere all’indizione di gare riguardanti i finanziamenti Pnrr.

Le motivazioni del parere Anac

Anac dunque autorizza la stessa Centrale Unica a procedere come centrale di committenza grazie al combinato disposto di tre norme: codice dei contratti pubblici, testo unico degli enti locali e decreto Pnrr.

Quest’ultimo, con una modifica al cosiddetto decreto “sblocca cantieri”, ha determinato un regime speciale nella gestione delle procedure di affidamento per gli appalti che utilizzano le risorse Pnrr, Pnc o derivanti da altri Fondi Ue.

Tale regime speciale implica per i Comuni non capoluogo di provincia, il ricorso obbligatorio a centrali di committenza o soggetti aggregatori qualificati. In attesa che entri in vigore, con il nuovo codice appalti, la qualificazione delle stazioni appaltanti.