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Apre a marzo 'La Contemporanea', nel cuore di Torino

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"Capitolo UNO", personale dell'artista piemontese Carlo Cane, inaugura lo spazio espositivo "La Contamporanea", nel centro di Torino. Dopo Cane, saranno protagonisti Fabiano Parisi, Andrea Gnocchi, Stefano Fioresi e Karina Chechik


Con la mostra “Capitolo UNO”, apre i suoi battenti “LA CONTEMPORANEA”, un nuovo spazio espositivo nel centro di Torino, un luogo d’incontro dove l’intento è quello di far convivere, in maniera armonica e sinergica, arte, architettura e design.

Un percorso espositivo che si svilupperà nell’arco dell’anno con 5 mostre personali, “cinque capitoli” , ognuno dedicato ad un artista differente: Carlo Cane, Fabiano Parisi, Andrea Gnocchi, Stefano Fioresi, Karina Chechik.
L’obiettivo che si prefiggono gli architetti Cristiana Pecile e Tiziana Fabbiano, ideatori e titolari di questa attività, è quello di riuscire a fondere la loro personale passione per l’arte contemporanea alla già consolidata e riconosciuta attività professionale.

Ecco che nasce allora uno studio di architettura dove il committente non sarà accolto dal classico ambiente “tecnico”, ma verrà invitato in una vera e propria galleria d’arte. Qui potrà risolvere le problematiche di progetto e assistere ad eventi espositivi connessi con le argomentazioni trattate dallo studio stesso.

Ecco perché la scelta dei cinque artisti menzionati. Cinque autori che occupano uno spazio importante nella proposta d’arte contemporanea e che sono uniti dal soggetto e dal tema della loro ricerca: l’architettura della nostra attuale civiltà, affrontata e risolta con tecniche diverse e che vanno dalla fotografia alla pittura, dall’installazione alla scultura, focalizzando problematiche, aspetti e risvolti sociali differenti.

Il primo evento “Capitolo UNO” si inaugurerà sabato 7 marzo alle ore 18;00 e si concluderà il 12 aprile. E’ costituito una quindicina di lavori inediti di Carlo Cane, artista piemontese ormai consacrato e presente in maniera capillare sulla scena dell’arte contemporanea e che, con il suo modo di fare arte, guiderà il collezionista in un ipotetico viaggio spazio/tempo.

Il Tempo scandito da due date ben identificabili, il 1927, anno in cui Fritz Lang propose nelle sale cinematografiche di tutto il mondo il suo Metropolis ed il 2019, anno di ambientazione del celeberrimo Blade Runner (1982) di Ridley Scott.

Lo Spazio inteso come luogo geografico, identificato nelle strutture architettoniche, ma non nel paesaggio. Strutture rappresentate dall’artista a testimonianza della nostra epoca e che non permettono allo spettatore di contestualizzarle in un luogo reale, identificabile. Costruzioni che appartengono all’immaginario collettivo di una città moderna, contemporanea, che diventa luogo di vita quotidiana dell’umanità intera.