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Architetti: diamo uno sguardo al mondo del lavoro

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Architetti: diamo uno sguardo al mondo del lavoro
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Presentata la nuova edizione del Vademecum per un lavoro equo e inclusivo, con dati e indicazioni sul rapporto tra architetti negli studi di progettazione

Qual è il contesto lavorativo in cui operano gli architetti italiani? Troviamo la risposta all’interno del nuovo Vademecum per un lavoro equo e inclusivo. La pubblicazione, redatta dall’Ordine della Provincia di Milano, approfondisce il rapporto tra professionisti negli studi di progettazione.

Il Vademecum si basa anche sui risultati di un questionario anonimo inviato agli iscritti per raccogliere dati aggiornati sui professionisti e le loro condizioni di lavoro.

Significativo quanto è emerso sui profili di titolare di studio e collaboratori in mono-committenza: il 59% dei professionisti collaboratori continuativi dichiara di non avere un contratto di incarico con il committente principale con cui lavora (per le donne rispondenti la percentuale sale al 61%). All’83% dei rispondenti il compenso professionale viene calcolato mensilmente, mentre al 4% a obiettivi o a progetto e al restante 12% su base oraria. Il 79% non riceve conguagli periodici, l’80% collabora con il committente principale da meno di 1 anno fino a 6 anni. Per gli under 35 prevale una forte tendenza a cambiare studio entro i 3 anni.

Le novità della nuova edizione del Vademecum

Tra le diverse novità di questa seconda versione del Vademecum, in primis l’approfondimento sulla Legge per l’equo compenso, che introduce una nuova tutela per i professionisti nei rapporti con la clientela.

Sulla base dei riscontri avuti dalla prima edizione di questo Documento, sono state aggiunte delle note di accompagnamento alle tematiche più rilevanti, con l’obiettivo di offrire un concreto orientamento per i professionisti nella relazione in particolare tra titolari di studi e collaboratori/trici. Contiamo che le sezioni aggiuntive, intitolate “L’Ordine consiglia”, possano contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore e nei rapporti di collaborazione, in particolare in mono-committenza. In ultimo, indipendentemente dal lavoro sul Vademecum, che proseguirà, l'Ordine si impegnerà a portare le istanze dei collaboratori emerse nel questionario al CNAPPC per trovare una formula alternativa di contratto nazionale di lavoro subordinato che tenga conto delle specificità della nostra professione.

 

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