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AssoRinnovabili e Assoelettrica contro i sovracanoni sui piccoli impianti idroelettrici

Energie rinnovabili di
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Se la norma verrà approvata, un piccolo impianto idroelettrico senza incentivi e senza prezzi minimi garantiti arriverà a pagare canoni e imposte indirette per valori vicini al 30% del fatturato


AssoRinnovabili e Assoelettrica guardano con grande preoccupazione alla prossima approvazione al Senato del Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità 2014. La norma contenuta all’art. 45, che innalza di oltre il 30% (da 22,88 a 30,40 €/kW) i sovracanoni dovuti dai piccoli impianti idroelettrici ai Comuni dei Bacini Imbriferi Montani (BIM), avrà infatti pesanti ripercussioni sulla competitività e sulla stabilità del settore.

I canoni demaniali e i sovracanoni (BIM ed Enti Rivieraschi) hanno già visto continui aumenti nell’ultimo decennio, ben oltre le dinamiche inflazionistiche; un ulteriore aumento improvviso del 30% è contro qualsiasi logica di mercato e di previsione di business plan, oltre a non avere alcuna correlazione nè con l’andamento dei ricavi dei produttori idroelettrici nè con i capitoli di spesa pubblica a cui dovrebbero essere destinati i canoni.

Se la norma verrà approvata, un piccolo impianto idroelettrico senza incentivi e senza prezzi minimi garantiti (cioè la maggior parte dei soggetti interessati) arriverà a pagare canoni e imposte indirette per valori vicini al 30% del fatturato. I titolari saranno quindi costretti a limitare al minimo le attività di manutenzione e di rinnovo degli impianti stessi, se non addirittura a chiudere, con significativi impatti negativi in termini di occupazione e ricchezza delle comunità locali.

A ciò si aggiunga che nella proposta di modifica della legge di stabilità 2013 presentata nel Collegato Ambientale, si intende eliminare il presupposto giustificativo dell’applicazione del maggior canone, attualmente legato alla prosecuzione degli interventi infrastrutturali da parte dei comuni. In questo modo, i maggiori oneri per gli operatori, appaiono slegati da qualsiasi giustificazione razionale visto che sono dovuti a prescindere dall’effettuazione degli interventi da parte dei comuni montani.

AssoRinnovabili e Assoelettrica sperano dunque che, nella discussione dei prossimi giorni al Senato, questa norma venga soppressa.