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Bel segnale per micro imprese e artigianato: cresce l'occupazione

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A dicembre 2017, nonostante si sia registrata una forte diminuzione rispetto al mese precedente (-2,4%), i posti di lavoro sono aumentati del 2,7% su base annua

Il miglioramento del quadro economico italiano registrato nel corso del 2017 si è riflesso in un incremento dell’occupazione nelle micro e piccole imprese: a dicembre, nonostante una forte diminuzione rispetto al mese precedente (-2,4%), i posti di lavoro sono aumentati del 2,7% su base annua.

Nei dodici mesi dell’anno da poco concluso, i flussi di manodopera in entrata e in uscita dalle imprese hanno seguito dinamiche simili a quelle dell’anno precedente.

Rispetto al 2016, infatti, le assunzioni a tempo indeterminato hanno continuato a ridurre il loro ritmo di crescita (-5,7%). In accelerazione, invece, le assunzioni effettuate con contratti a tempo determinato (+23,2%), di apprendistato (+23,3%) e, soprattutto, di lavoro intermittente, la cui forte crescita (+231,1%) è stata favorita anche dall’abolizione dei voucher.

Dal dicembre 2014 al dicembre 2017 la quota di occupazione a tempo indeterminato delle imprese monitorate nel campione CNA è diminuita dall’86,1% al 68,5%. Al contrario è aumentata la quota di lavoratori a tempo determinato (dal 5,6% al 19,7%) e con contratti di apprendistato (dal 5,8% al 9,1%).

Nel 2018 è molto probabile che tornino ad aumentare anche le assunzioni a tempo indeterminato favorite, da un lato, dal persistere di condizioni macroeconomiche favorevoli e, dall’altro, dalle misure governative inserite nella Legge di Bilancio 2018 che prevedono sgravi contributivi per i giovani neo-assunti a tempo indeterminato.

Anche le diverse riforme a regime introdotte negli ultimi anni (decreto Poletti e Jobs Act) potrebbero avere un effetto positivo sulla crescita dell’occupazione permanente.

Il decreto Poletti, dal momento della sua introduzione (aprile 2014), ha determinato una crescita rilevante di posti di lavoro a termine che, non potendo essere confermate con i contratti a tempo determinato (la durata massima dei contratti a tempo determinato è di 36 mesi), saranno convertite con buona probabilità in posizioni a tempo indeterminato.

Da ultimo un ulteriore stimolo ad assumere a tempo indeterminato per le imprese più piccole che hanno interesse a mantenere al loro interno la manodopera formata nel tempo è data dal Jobs Act. La disciplina delle tutele crescenti permette infatti di risponde positivamente sia all'esigenza di flessibilità delle imprese nella gestione degli organici, sia al desiderio di una maggiore stabilità dei lavoratori.