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Bonus Edilizi: cosa chiede la filiera degli impianti?

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Bonus Edilizi: cosa chiede la filiera degli impianti?
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Le associazioni AiCARR, ANGAISA, ASSISTAL, Assoclima, Assotermica, CNA Installazione Impianti, Confartigianato si esprimono sul destino dei Bonus Edilizi

All’interno del macro settore delle costruzioni, la filiera degli impianti è coinvolta in maniera importante dall’evolversi della situazione relativa al Superbonus 110% e agli altri Bonus Edilizi. Leggiamo allora la sua posizione.

“È necessario sbloccare le cessioni dei crediti e prorogare di sei mesi i cantieri del superbonus già attivi sulle unità familiari”, sostengono tutti i presidenti delle associazioni della filiera termoidraulica, dalla fabbricazione e distribuzione alla progettazione, fino alla costruzione e installazione di impianti (AiCARR, ANGAISA, ASSISTAL, Assoclima, Assotermica, CNA Installazione Impianti, Confartigianato).

La filiera degli impianti approfondisce la sua posizione

Per l’importanza che i bonus stanno avendo nel percorso di riqualificazione del parco immobiliare esistente, è necessario ed urgente intervenire per lo sblocco delle cessioni dei crediti generati dai bonus fiscali, che, diversamente, rischia di compromettere la sopravvivenza delle imprese. Le continue comunicazioni di stop all’acquisto dei crediti da parte degli istituti bancari hanno finito per paralizzare il settore e vanificare gli effetti positivi finora registrati, con migliaia di imprese che finanziariamente verranno spazzate via. Il contrasto agli illeciti, infatti, non può trasformarsi in un freno totale per tutto il settore. Le conseguenze per il settore saranno drammatiche, per le imprese che non riusciranno a monetizzare i bonus acquisiti, per i livelli occupazionali del settore che diminuiranno drasticamente e per la strategia di riqualificazione del parco immobiliare che verrà fortemente compromessa.

Con altrettanta urgenza occorre prorogare di almeno 6 mesi il termine del 30 settembre per il completamento del 30% dei lavori nei cantieri già attivi sulle unifamiliari che accedono al superbonus 110%, al fine di rimediare alle difficoltà esogene di approvvigionamento dei materiali, che rischiano di bloccare i cantieri, impedire il completamento delle opere ed originare inevitabili contenziosi. A riguardo basti ricordare che gli edifici unifamiliari rappresentano, secondo l’ultimo rapporto Enea di maggio, oltre il 50% di quelli interessati dagli interventi di riqualificazione energetica finanziati dal superbonus 110%, con una fetta di mercato rilevante anche in ordine al numero di imprese e operatori coinvolti.