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Cessione e locazione immobili, chiesto al Governo di riconoscere opzione Iva

Lavori pubblici di
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Presentata alla Camera un'interrogazione con cui è stato chiesto di riconoscere alle imprese edili di poter optare per l'Iva anche oltre quattro anni dalla fine dei lavori


Alla Camera dei Deputati, e` stata presentata l`Interrogazione a risposta scritta (4-08734 -  a firma dell`On. Antonio Borghesi del Gruppo parlamentare IdV), rivolta al Ministro dell`Economia e delle Finanze, sull`applicabilita` dell`Iva alle operazioni di cessioni e locazione di immobili anche oltre i 4 anni dall`ultimazione dei lavori.

Nelle premesse dell`Atto viene, in particolare, evidenziato che il DL 223/06, convertito dalla L. 248/2006 (c.d. decreto Visco-Bersani) ha apportato rilevanti modifiche al DPR 633/1972 (``Istituzione e disciplina dell`imposta sul valore aggiunto``), prevedendo un regime generale di esenzione da IVA e assoggettamento ad imposta proporzionale di registro, con l`eccezione dell`ipotesi di trasferimenti posti in essere dalle imprese costruttrici o ristrutturatrici delle medesime abitazioni, entro 4 anni dall`ultimazione dei lavori oppure dell`ipotesi di edilizia convenzionata per la locazione di abitazioni (art.10, comma 1, nn. 8 e 8-bis del DPR 633/1972).

Tale disciplina - viene ricordato - ha comportato per le imprese del settore delle costruzioni un significativo incremento dei costi di produzione, penalizzando quelle virtuose che, per le avverse condizioni di mercato, non riescono a vendere gli immobili costruiti entro 4 anni dall`ultimazione, ovvero che, nelle more della vendita, hanno l`opportunita` di locarli temporaneamente a terzi.

Viene, poi, evidenziato che la direttiva comunitaria 2006/112/CE - nel dettare i principi generali dell`imposta sul valore aggiunto - ha riconosciuto agli Stati membri, all`articolo 137, la facolta` di accordare il diritto di optare per l`imposizione IVA sia per la cessione che per l`affitto e la locazione di beni immobili, senza alcuna distinzione in ordine alla destinazione d`uso (abitativi e non).

In virtu` di tale disposizione comunitaria - si legge nell`interrogazione - ``sarebbe quindi possibile introdurre nel nostro ordinamento una norma che permetta l`assoggettamento ad IVA su opzione anche per la cessione di fabbricati a destinazione residenziale, effettuata oltre il quadriennio dall`ultimazione dei lavori, e per la locazione dei medesimi fabbricati, cosi` come gia` previsto per gli immobili strumentali``.

Al riguardo viene, inoltre, rilevato che ``altri Stati membri hanno adottato il citato meccanismo dell`IVA su opzione, tra i quali la Francia dove, nel marzo 2010, e` stato introdotto un nuovo sistema impositivo per le operazioni immobiliari, che prevede non solo che la cessione di un`abitazione sia soggetta ad IVA, se effettuata entro 5 anni (e non 4 anni, come in Italia) dall`ultimazione dei lavori di costruzione, ma che l`impresa venditrice, anche dopo 5 anni dall`ultimazione dei lavori, abbia la possibilita` di optare per il mantenimento dell`IVA``.

Pertanto, viene richiesto al Governo ``se non intenda adottare iniziative normative volte a riconoscere il diritto d`opzione per l`imposizione IVA sia per le cessioni di fabbricati abitativi effettuate, oltre i 4 anni dall`ultimazione dei lavori, dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito interventi incisivi di recupero edilizio, che per le locazioni di fabbricati abitativi effettuate dalle imprese che li hanno costruiti per la vendita``.