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Ciclovie turistiche: firmati i protocolli per tre percorsi

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Dopo i fondi in stabilità 2017, si avvia l’iter per realizzare ulteriori 2.370 chilometri da percorrere sulle due ruote. Questi i percorsi: Garda, Magna Grecia e Sardegna

Sono stati firmati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i protocolli d’intesa Mit-Mibact e Regioni, che riguardano tre delle sei nuove ciclovie, previste dalla legge di Stabilità 2017 e dalla manovra di aprile: la ciclovia del Garda, la ciclovia della Magna Grecia e la ciclovia della Sardegna.

Una nuova puntata rispetto all’avvio della Rete Nazionale delle Ciclovie Turistiche Italiane, con la prima firma dei protocolli alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e del Ministro dei Beni Artistici e Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, nel luglio 2016.

Alla firma di oggi, il Ministro Graziano Delrio, il capo di gabinetto del Mibact, Giampaolo D’Andrea, e i rappresentanti delle Regioni coinvolti dai nuovi percorsi. Per la ciclovia del Garda l’Assessore alle Infrastrutture e l’Ambiente Mauro Gilmozzi della Provincia Autonoma di Trento, l’Assessore i Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasporti del Veneto, Elisa De Berti, l'Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Alessandro Sorte; per la ciclovia della Magna Grecia, il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliviero, in rappresentanza anche per la Regione Basilicata e Carlo Vermiglio, Assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana; per la ciclovia della Sardegna, il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru.

Per il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio “La rete nazionale delle ciclovie turistiche, inserite nella programmazione delle Regioni e nell’allegato del Mit al Def come vere e proprie infrastrutture di ‘serie A’, sta prendendo forma nelle realtà e nella consapevolezza collettiva, con già 4 progettazioni in corso e 3 in partenza con la firma di oggi. Una mobilità lenta, in grado di integrarsi con altre modalità come il treno o le navi, per godere nel modo migliore del BelPaese”.

“Nei prossimi anni l’Italia dovrà governare la crescita dei flussi turistici e il sistema delle ciclovie è fondamentale per sviluppare quel modello di sviluppo sostenibile e diffuso che vogliamo per il nostro Paese. Investire su nuovi percorsi è il primo obiettivo del piano strategico del turismo, uno strumento concreto che individua nel turismo sostenibile e di qualità una delle leve di policy per il benessere economico e sociale italiano” ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini.

Risorse e valore potenziale del cicloturismo
Nel 2012 in Europa il cicloturismo ha contato oltre 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti per un totale di 44 miliardi di euro. Il valore potenziale del cicloturismo in Italia è stimabile in circa 3,2 miliardi annui.
Per la realizzazione del sistema nazionale di ciclovie turistiche sono stati stanziati, per il triennio 2016/2018, 89 milioni di euro per le quattro ciclovie prioritarie previste al comma 640 della Legge di Stabilità 2016, mentre le ulteriori risorse previste dalla legge di bilancio 2017, pari a 283 milioni di euro, andranno a finanziare la realizzazione di quelle ciclovie che verranno individuate dal MIT nel periodo 2017/2024.
Le risorse Mit messe a disposizione sono quindi 372 milioni, con cofinanziamento di possibili risorse per 750 milioni. E’ prevista anche la possibile partecipazione di investimenti privati, oltre che pubblici. Si tratta di 5.000 km già finanziati entro il 2024 e di 20.000 km entro il 2030.

Le tre nuove ciclovie
Le quattro ciclovie della Stabilità 2016, Ciclovia del Sole, Ven-To, Acquedotto Pugliese e Grab, ora sono già allo step successivo, quello della progettazione.
Con le misure del 2017 hanno avuto il via libera altri sei percorsi: Ciclovia del Garda, Ciclovia della Magna Grecia, Ciclovia della Sardegna, Ciclovia Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia, Ciclovia Tirrenica e Ciclovia Adriatica.
I protocolli prevedono la progettazione e realizzazione dei percorsi turistici nazionali a due ruote, con specifici compiti dei Ministeri e delle Regioni e Province autonome, le quali hanno inserito le infrastrutture dolci nella propria programmazione.
Si tratta di percorsi in parte realizzati a tratti che dovranno essere completati o realizzati e comunque ricondotti a standard comuni, quanto ad accessibilità, sicurezza, e qualità, sia per l’aspetto trasportistico, sia per quello dell’intermodalità, oltre che sotto il punto di vista dello sviluppo economico e della valorizzazione paesaggistico-culturale.