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Codice appalti, ecco le modifiche richieste

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Coinvolte amministrazioni, associazioni, privati, liberi professionisti. L’obiettivo è stato quello di ascoltare la pluralità di voci degli stakeholders ai fini di una riforma meditata e condivisa

S’è chiusa la consultazione sulla riforma al Codice Appalti, che ha coinvolto amministrazioni, associazioni di categoria, privati e liberi professionisti. L’obiettivo è stato quello di ascoltare la pluralità di voci degli stakeholders ai fini di una riforma meditata e condivisa.

Sono emerse innanzitutto le necessità di garantire l’efficienza del sistema dei contratti pubblici e di procedere alla semplificazione del quadro normativo, assicurandone la chiarezza ed eliminandone le criticità anche sul piano applicativo. Durante il mese di consultazione, sono stati inseriti in totale 1.908 contributi, con una media di 58 contributi al giorno, calcolata sull’intero periodo. La maggior parte di coloro che hanno partecipato (il 56,76%) è costituita da dipendenti di aziende private e imprenditori individuali. Particolarmente importante l’apporto di idee proveniente dalle amministrazioni, che (con il 30,08% di contributi) ha mostrato interesse per alcuni temi, tra cui vale la pena di segnalare il contenuto dell’art. 113 sugli incentivi per le funzioni tecniche.

In particolare i temi predefiniti che hanno destato il maggior interesse tra chi ha partecipato alla consultazione, con richieste di modifica, sono stati: il subappalto; i criteri di aggiudicazione; la disciplina dell’anomalia; i dati oggetto di pubblicazione e i termini di decorrenza anche ai fini dell’impugnativa; la nomina e i requisiti del RUP; i motivi di esclusione; gli incentivi per le funzioni tecniche.

Sono inoltre arrivate diverse richieste di superamento degli istituti del soft law, del cosiddetto rito super speciale e dell’avvalimento. Richieste di modifica sono giunte, tra le altre cose, anche in merito all’elenco delle stazioni appaltanti qualificate; all’appalto integrato; al rating d’impresa, e ai costi della manodopera.

L’ascolto delle istanze pervenute in sede di consultazione è, dunque, non un punto d’arrivo, ma un punto di partenzaper un efficace intervento riformatore del Codice dei contratti pubblici.

Per ulteriori informazioni di dettaglio, è possibile leggere il Report di sintesi sulla consultazione.