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Come sta andando la progettazione italiana all’estero?

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“L’export è il muscolo che fa correre l’economia italiana ma questa soffre di anemia di investimenti”, ha dichiarato il Presidente dell’Agenzia ICE, Carlo Ferro

Il mercato estero è particolarmente attrattivo per le società di progettazione italiane che oltreconfine sono molto apprezzate. Ma come si sta evolvendo questo mercato. Quali sono i suoi numeri? Troviamo la risposta a queste domande all’interno del Rapporto Estero OICE 2019, presentato nella sede dell’Agenzia ICE a Roma.

Cominciamo col dire che nel 2018 le società di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica tricolori hanno fatto registrare un nuovo boom del fatturato estero: il 45% del fatturato complessivo è prodotto all'estero (+8,9% rispetto al 2017, con trend a crescita più debole nel 2019 con +5,9%). Un trend crescente e positivo attivo da alcuni anni.

Le parole dei protagonisti alla presentazione del Rapporto

Alla presentazione del Rapporto è intervenuto il Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione internazionale, On. Manlio Di Stefano, che ha posto l’accento sulla dinamicità e strategicità del settore, sia per la filiera delle costruzioni sia per altri comparti industriali.

“L’export è il muscolo che fa correre l’economia italiana, ma questa soffre di anemia di investimenti - ha dichiarato il Presidente dell’Agenzia ICE, Carlo Ferro - il settore delle costruzioni ne è un esempio. Negli ultimi 10 anni il fatturato domestico ha subito una flessione del 25%, mentre nello stesso periodo l’export è più che raddoppiato. Questo trend si riflette anche nel comparto dei servizi di ingegneria e progettazione, che trova nel design un’eccellenza del Made in Italy. Per queste ragioni l’ICE ha messo a punto, soprattutto per le piccole e medie aziende del settore, un programma di internazionalizzazione che prevede l’accompagnamento a missioni settoriali estere e progetti di formazione su tutte le competenze necessarie a partecipare a gare e bandi internazionali”.

"I successi ottenuti dalle nostre società all'estero sono motivo di orgoglio per l'Italia”, ha dichiarato il Presidente dell’OICE Gabriele Scicolone, sottolineando “l’indispensabile collaborazione con il Ministero degli Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico, l'Agenzia ICE e l’efficace azione di filiera”.

Il Vicepresidente dell’OICE, Roberto Carpaneto, ha sottolineato come "le società di ingegneria, architettura e consulenza stiano migliorando le loro prestazioni complessive rispetto alle performance passate e come questa tendenza stia continuando nell’anno in corso. Tutto collocato in uno scenario geopolitico e macroeconomico incerto e in un contesto settoriale in cui è sempre più dirompente l'importanza della trasformazione tecnologica e dell'innovazione”.

Infine il Direttore del CER, Stefano Fantacone, ha illustrato nel dettaglio i dati di produzione, contratti acquisiti e portafoglio ordini con specifiche su aree geografiche, settori, clienti. Di grande interesse, anche per una logica di Sistema Paese, il dato che emerge dalle Banche Multilaterali di Sviluppo: la posizione della consulenza italiana nel ranking delle IFI fiscal year 2018 cresce rispetto al 2017 per Banca Mondiale, Banca Africana di Sviluppo, Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Rimane uguale per Banca Asiatica di Sviluppo.

Priorità geografiche per i prossimi tre anni: UE (29%), Medio Oriente (15%), Africa (14%), Paesi Europei non UE (13%), Sud-est asiatico (6%). L’Europa nel suo complesso è al 42%.