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Comunità energetiche: a che punto siamo in Italia?

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Comunità energetiche: a che punto siamo in Italia?
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Mancanza politiche in tema di iter autorizzativi, di regole trasparenti in grado di dare certezza ai territori e alle imprese. Ma qualcosa si sta muovendo

Le comunità energetiche rappresentano un nuovo modo di vivere e di condividere le risorse. Si tratta di un fenomeno particolarmente rilevante dal punto di vista della transizione ecologica. Vediamo allora a che punto siamo.

Lo facciamo grazie a un apposito report di Legambiente. Questo evidenzia come la rivoluzione energetica abbia finalmente preso il via sul territorio. Sono sempre di più, infatti, nonostante l’attesissimo completamento dell’iter di recepimento della direttiva europea, i territori, le Amministrazioni, i cittadini e le imprese in movimento nella costituzione di nuove esperienze di autoproduzione, autoconsumo e scambio di energia. 30 quelle censite da Legambiente tra configurazioni di comunità energetiche da fonti rinnovabili ed esperienze di autoconsumo collettivo, in un movimento tutt’altro che lento a dispetto invece delle installazioni dei grandi impianti, che ancora una volta stentano a decollare: appena sopra al GW di potenza complessiva installata nel 2020, 112 MW in più del 2019.

Una lentezza dettata non solo dalla pandemia che ha segnato il 2020, ma soprattutto dalla mancanza di politiche serie e concrete in tema di iter autorizzativi, di regole trasparenti in grado di dare certezza ai territori e alle imprese, che devono essere approvate tra le riforme urgenti per fare decollare il PNRR.

Questo, in sintesi, è quanto emerge dal nuovo report di Legambiente Comunità Rinnovabili 2021, che analizza lo scenario della generazione distribuita nel territorio italiano e lo sviluppo dei nuovi modelli energetici in attesa del completo recepimento della Direttiva europea, e avanza le proposte dell’associazione per raggiungere gli obiettivi climatici nei tempi previsti dal PNIEC che, va ricordato, deve essere aggiornato sulla base dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030, che alza l’asticella al 55%.

Il lavoro di Legambiente

Dal 2006 Legambiente fotografa lo sviluppo delle fonti rinnovabili nei territori italiani, e attraverso la descrizione di buone pratiche, mappe e speciali classifiche descrive ogni anno lo sviluppo delle diverse tecnologie, ma soprattutto racconta da vicino il cambiamento che attraversa il nostro Paese, una rivoluzione energetica che porta oggi le fonti rinnovabili a coprire quasi il 40% del fabbisogno energetico elettrico nazionale e il 19% complessivo grazie ad un mix di oltre 1 milione di impianti da fonti rinnovabili diffusi nel 100% dei Comuni italiani. Per saperne di più visita il sito www.comunirinnovabili.it.