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Confedilizia: fra 23 e 29 miliardi il rischio Imu-Tasi dei proprietari di casa

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Per le abitazioni, in particolare, il moltiplicatore da applicare alla rendita catastale ai fini del calcolo dell’imposta è passato nel 2012 da 100 a 160, con un aumento - quindi - del 60 per cento


Le tabelle predisposte dall’Ufficio Studi della Confedilizia illustrano l’aggravio di tassazione abbattutosi sui proprietari di casa a partire dal 2012, primo anno di applicazione - nell’ambito della versione sperimentale dell’Imu - dei moltiplicatori catastali previsti dalla manovra Monti, per i quali la stessa legge istitutiva prevedeva che avessero un carattere di provvisorietà. Fino al 2011, infatti, l’Ici era applicata su una base imponibile che era di gran lunga inferiore rispetto a quella adottata a partire dal 2012.

Per le abitazioni, in particolare, il moltiplicatore da applicare alla rendita catastale ai fini del calcolo dell’imposta è passato nel 2012 da 100 a 160, con un aumento - quindi - del 60 per cento. I moltiplicatori Monti sono stati posti a base dell’Imu anche nel 2013 ed essi costituiranno - se il disegno di legge di stabilità non sarà modificato - anche la base di tassazione per il 2014 sia ai fini dell’Imu sia ai fini della Tasi.

L’abnorme aumento della base imponibile catastale dato dall’utilizzo dei moltiplicatori Monti, ha provocato - nel solo anno 2012 - il versamento da parte dei proprietari di casa di maggiori imposte per 14,5 miliardi di euro rispetto al 2011 e di ulteriori 10,8 miliardi di euro nel 2013, sempre rispetto al 2011, per un totale di 25,3 miliardi. Nel 2014, se il disegno di legge di stabilità non sarà modificato, le maggiori imposte dovute potranno variare - per effetto del combinato disposto della reiterata applicazione dei moltiplicatori Monti e dell’introduzione della Tasi - da un minimo di 39,9 miliardi a un massimo di 45,2 miliardi, in ragione delle aliquote che saranno applicate dai singoli Comuni.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: “Il mercato immobiliare è in piena sofferenza e questo condiziona la ripresa. Siamo l’unico Paese che proprio per questo non l’ha agganciata. Ove l’immobiliare cresce, la ripresa è già da tempo partita. La proprietà edilizia ha corrisposto in tre anni 53 miliardi di euro e la legge di stabilità prevede che ne paghi, nel solo 2014, 23,8 nel caso, del tutto improbabile, che tutti i Comuni applichino l’aliquota minima dell’Imu-bis, e addirittura 29,1 nel caso in cui i Comuni applichino l’aliquota massima.

Le maggiori imposte relative agli anni 2012-2014 per effetto dei moltiplicatori Monti e dell’istituzione dell’Imu-bis ammonterebbero a 39,9 miliardi nell’ipotesi minima e a 45,2 miliardi nell’ipotesi di applicazione dell’aliquota massima da parte dei Comuni. E’ indispensabile una decisa inversione di tendenza, con un ritocco - perlomeno - dei moltiplicatori Monti e il ripristino della Service tax decisa dal Governo il 28 agosto, al posto del’Imu-bis prevista invece dalla legge di stabilità, sempre basata sui moltiplicatori Monti”.