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Cresme presenta a Marmomacc una ricerca sul mercato delle Costruzioni

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Anticipati i risultati di un' indagine condotta sull' andamento del mercato edile in Medio Oriente e Nord Africa: costruzioni residenziali e marmo lavorato in crescita


Cinquemila miliardi di euro: è questo il valore degli investimenti in costruzioni a livello mondiale nel 2008, secondo il Cresme, che ha presentato in apertura del Marmomacc i primi risultati di una ricerca sulle dinamiche del mercato delle costruzioni nell’area del Nord Africa e in particolare nei tre Paesi francofoni Algeria, Marocco e Tunisia.

Un mercato quest’ultimo che sempre nel 2008 valeva 30 miliardi e mezzo di euro. Le previsioni del Cresme per il 2009 sono di una crescita del 2,8%. Un andamento in controtendenza rispetto all’andamento previsto a livello mondiale, dove la previsione è di una contrazione rispetto al 2008 dell’1,8%.

In uno scenario fortemente recessivo è tutta l’area del Nord Africa e del Medio Oriente, a caratterizzarsi per una vivacità particolare, registrando complessivamente una crescita nel 2009 del 3,3% rispetto all’anno precedente, quando il valore degli investimenti era aumentato quasi del 20% rispetto al 2007.

Si tratta di un’area particolarmente dinamica che dal 2005 è cresciuta del 17,3% contro una media mondiale del 12,5%. Nello stesso periodo i tre Paesi francofoni sono cresciuti del 21,2%. La distribuzione degli investimenti per le costruzioni nell’area francofona premia le infrastrutture che nel 2009 su un totale di 31 miliardi e 344 milioni di euro hanno registrato 14 miliardi e mezzo, contro i poco più di 9 miliardi destinati all’edilizia residenziale e i 7 miliardi e 800 milioni dell’edilizia non residenziale..

Le dinamiche dei tre segmenti produttivi nell’area francofona del Nord Africa registrano dal 2005 al 2009 un andamento più vivace e articolato rispetto a quello “mondiale”, similare per quanto riguarda i due comparti edilizi, destinati a crescere a ritmi elevati anche nel prossimo biennio, a differenza delle infrastrutture la cui ripresa dopo la forte contrazione del 2007 ha ritmi più contenuti.

Algeria e Marocco hanno una composizione simile, con un valore degli investimenti infrastrutturali tendenzialmente doppi rispetto a quelli dell’edilizia residenziale.

Diversamente la Tunisia investe più in nuova edilizia residenziale che in infrastrutture, invertendo la proporzione: nel 2009 un miliardo e 200 milioni in infrastrutture e 2 miliardi e 739 milioni in edilizia residenziale.

Da segnalare sempre nel 2009 i 4 miliardi e mezzo di investimenti in edilizia non residenziale dell’Algeria, un valore superiore a quello dell’edilizia residenziale. Rispetto al 2008 la crescita in termini di investimenti complessivi nelle costruzioni è stimata per l’Algeria in un più 2,2%, per il Marocco in un +3,6 e per la Tunisia in un +3,2%.

Complessivamente nei tre Paesi il 2009 si caratterizza per la sensibile crescita – a due cifre – degli investimenti nell’edilizia residenziale: +11,1%.

In tutti i re Paesi si sta investendo di più: in Algeria si registra un +6,6%, in Marocco un +8%, in Tunisia addirittura un +21,6%.

Il 2009 si caratterizza anche per una contrazione della spesa per infrastrutture soprattutto in Tunisia, -17,7%, ma dopo una crescita nel biennio precedente del 72% rispetto al 2006. Da segnalare il buon andamento degli investimenti anche in edilizia non residenziale sia in Algeria, dove si registra una crescita del 3,3%, che soprattutto in Marocco con un +5,7%.
Ed è proprio il Marocco ad essere cresciuto di più dal 2005 con un aumento del valore degli investimenti che sfiora il 44%. Nello stesso periodo Algeria e Tunisia hanno visto aumentare i loro valori rispettivamente del 10,4% e del 24,2%.

Le dinamiche ricostruite dal Cresme relative agli investimenti in costruzioni in tutta l’area che si affaccia sul Mediterraneo evidenziano un mercato dalle indubbie potenzialità per l’industria italiana dell’indotto delle costruzioni.

Ciò vale anche per il settore del marmo che proprio nell’edilizia residenziale e in mercati “nuovi” trova una delle sue vocazioni e può mettere in campo una “tradizione” di successo. I dati sull’export de resto confermano come il settore si sia già mosso ed abbia già percepito le potenzialità offerte.

Dopo la contrazione registrata nel 2007 il valore in euro delle esportazioni di marmo lavorato dall’Italia nei tre paesi considerati è passata nel 2008 da 22 milioni e 656 milioni ad oltre 27 milioni, per superare nel solo primo semestre del 2009 i 32 milioni. Un valore quest’ultimo superiore del 17,8% di quello dell’intero 2008.

La crescita è particolarmente rilevante in Algeria dove nel primo semestre di quest’anno si è già superato di oltre un terzo il valore registrato nell’intero anno precedente.