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Cura Italia: per Confartigianato è una prima risposta, ma cos’altro serve?

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Cura Italia: per Confartigianato è una prima risposta, ma cos’altro serve?
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“L’impatto economico dell’emergenza Coronavirus sugli artigiani e sulle micro e piccole imprese è vastissimo e saranno necessarie ulteriori misure”. Ecco quali

Il Decreto Cura Italia, con un maxi stanziamento da 25 miliardi di euro, è intervenuto per limare gli effetti dell’emergenza Coronavirus sulla nostra economia. Ieri abbiamo dato voce alla posizione molto critica di Inarcassa. Oggi vediamo cosa ne pensa Confartigianato.

“Una prima risposta che apprezziamo, ma moltissimo, purtroppo, resta da fare, a partire dal rinvio dei versamenti del 16 aprile perchè è facile prevedere che saremo ancora in grave stato di necessità”, dichiara il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, sottolineando l’importanza di estendere gli interventi a tutti i settori e a tutti i territori.

Merletti: “Prepararsi per la fase 2”

“L’impatto economico dell’emergenza Coronavirus sugli artigiani e sulle micro e piccole imprese è vastissimo - sostiene Merletti - e saranno necessarie ulteriori misure per venire in aiuto agli imprenditori, che in queste condizioni sono impegnati nel contenimento dei danni e a resistere sul mercato. Dopo queste prime misure andrà quindi affrontata la fase due con ulteriori interventi e, a emergenza sanitaria conclusa, saranno necessari provvedimenti dedicati agli indennizzi per i danni subiti dalle imprese e a rilanciarne l’attività”.

“Il Decreto - spiega ancora il Presidente di Confartigianato - recepisce le sollecitazioni di Confartigianato per la sospensione e la proroga di versamenti e adempimenti e le misure di tutela del lavoro. Avevamo chiesto la sospensione di tutti i versamenti di imposte, tributi e contributi fino almeno per ora al 30 aprile; il rinvio di ogni tipo di scadenza e adempimento che ricade entro il 30 aprile; la moratoria dei mutui in essere fino al 31 dicembre 2020; la copertura delle sospensioni dal lavoro con forme di deroga di cassa integrazione per tutti dipendenti. Ora sollecitiamo la soluzione del problema della miriade di adempimenti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione: chiediamo siano tutti prorogati con una norma 'ombrello'”.