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Ddl lavoro autonomo: sì di Confprofessioni sulle nuove misure per la tutela dei professionisti

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In un’intervista all’Ansa, il presidente Stella giudica positivamente il provvedimento all’esame del Consiglio dei ministri. Ma non mancano alcune ombre

Più tutele nelle transazioni commerciali, spese di formazione deducibili integralmente, accesso agli appalti pubblici e apertura illimitata ai fondi strutturali europei. E ancora, indennità di maternità, congedi parentali tutele per la gravidanza, la malattia e l’infortunio. Sì di Confprofessioni al ddl sul lavoro autonomo presentato al Consiglio dei Ministri.

In un’intervista all’Ansa, il presidente della Confederazione, Gaetano Stella, ha espresso il suo apprezzamento sulle nuove misure introdotte per la tutela di professionisti e lavoratori autonomi: un comparto "finora senza tutele" che "sconta le difficoltà dell'economia".
Tuttavia, Stella segnala anche alcune lacune del provvedimento, che non affronta "le questioni fiscali e il tema delle casse di previdenza", ha detto all’Ansa, sottolineando che, a fronte di tutte le norme volte ad evitare "condotte abusive", c’è il rischio di "un eccesso di regolazione".

Positivo, anche, il giudizio sulle nuove tutele su malattia, infortuni e maternità contenute nel disegno di legge, anche dopo il tweet bombing #noncigarba, lanciato insieme con le altre associazioni delle partite Iva e lavoratori autonomi, aveva segnalato un passo indietro su malattia, tempi di pagamento e formazione.

Un altro punto chiave del ddl sul lavoro autonomo, evidenziato dal presidente Stella, riguarda l'equiparazione degli autonomi alle pmi nell'accesso ai fondi strutturali europei, anche se la nuova norma abroga il comma 821, art. 1 della legge di stabilità che garantiva lo stesso accesso alla programmazione nazionale e regionale 2014-2020.