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Edilizia universitaria: le 4 tipologie d’investimento da qui al 2033

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Edilizia universitaria: le 4 tipologie d’investimento da qui al 2033
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I programmi dovranno essere presentati, con modalità telematiche, entro il prossimo 12 maggio 2020, secondo le indicazioni inviate a tutti gli Atenei statali

Dopo oltre un decennio, viene ripristinata una particolare linea d’investimento in ambito scolastico. Al centro di essa, l’edilizia universitaria. A tal proposito è stato pubblicato il bando (DM 1121) che prevede il cofinanziamento ministeriale di programmi d’investimento delle Università statali.

I programmi dovranno essere presentati, con modalità telematiche, entro il prossimo 12 maggio 2020, secondo le indicazioni inviate a tutti gli Atenei statali. Il Ministero contribuirà alla realizzazione di tali investimenti nella misura massima del 50%, per un totale di 400 milioni.

Quali sono le 4 tipologie d’intervento individuate?

a. € 270.000.000, finalizzati a progetti di livello esecutivo oppure a progetti di livello definitivo da realizzarsi secondo la formula dell’appalto di progettazione e costruzione in linea con la vigente normativa sui lavori pubblici, concernenti lavori di edilizia, da avviare entro il 2020;

b. € 70.000.000, finalizzati a progetti di livello almeno definitivo secondo la vigente normativa sui lavori pubblici, concernenti lavori di edilizia da avviare successivamente al 2020, ma con almeno le procedure di affidamento avviate entro il 2022;

c. € 50.000.000, finalizzati all’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche e grandi attrezzature scientifiche, da avviare entro il 2020;

d. € 10.000.000, finalizzati a progetti di livello esecutivo oppure a progetti di livello definitivo da realizzarsi secondo la formula dell’appalto di progettazione e costruzione secondo la vigente normativa sui lavori pubblici concernenti lavori di edilizia per potenziamento dell’edilizia sportiva universitaria, da avviare entro il 2020.

Si è data preminenza ad interventi che possono essere cantierabili entro il corrente anno, mentre una quota di 50 milioni è stata destinata all’ammodernamento degli spazi delle Università, non soltanto attraverso l’acquisizione di attrezzature scientifiche sempre più complesse, ma soprattutto attraverso la realizzazione di moderne infrastrutture tecnologiche.

I programmi saranno valutati da una apposita commissione ministeriale.