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Efficienza energetica degli edifici: cosa chiedono gli ambientalisti?

Ecologia e tutela ambientale di
Efficienza energetica degli edifici: cosa chiedono gli ambientalisti?
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Le Associazioni Kyoto Club, Legambiente e Renovate Italy hanno inviato una lettera al Governo. Al centro della missiva, il recepimento in Italia della Direttiva 2018/844

Gli edifici sono responsabili del 65% delle emissioni climalteranti nell’atmosfera. Dunque, è soprattutto nel nostro settore che si deve intervenire per salvaguardare il nostro Pianeta dai cambiamenti climatici. Lo sanno bene gli ambientalisti, che fanno sentire la propria voce. Innanzitutto, vediamo in merito a cosa.

È stata resa pubblica la bozza del recepimento in Italia della Direttiva 2018/844 che modifica ed integra la Direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici (EPBD). Sul recepimento si esprimono le Associazioni Kyoto Club, Legambiente e Renovate Italy in una lettera al Governo.

Si tratta di un passaggio fondamentale, soprattutto per quella che è la novità principale di tale direttiva, l’approvazione di una strategia di ristrutturazione a lungo termine (per la quale viene creato apposito articolo 2 bis nell’EPBD). Tale strategia sarà lo strumento che orienterà le azioni e le politiche in tema di ristrutturazione edilizia fino al 2050. La direttiva prevede, infatti, che l'intero stock edilizio debba essere riqualificato, de-carbonizzato e trasformato in NZEB (ovvero edifici a consumo energetico quasi nullo).

La lettera è stata indirizzata a: Stefano Patuanelli, Ministro dello sviluppo economico, Alessandro Manuel Benvenuto, Presidente dell’8° Commissione della Camera (Ambiente, territorio e lavori pubblici), Barbara Saltamartini, Presidente della 10° Commissione della Camera (Attività produttive, commercio e turismo), Gianni Pietro Girotto, Presidente della 10° Commissione del Senato (Industria, commercio, turismo), Vilma Moronese, Presidente della 13° Commissione del Senato (Territorio, ambiente, beni ambientali).

Efficienza energetica: i contenuti della lettera al Governo

Nella lettera le Associazioni scrivono: “Abbiamo letto la bozza di recepimento con grandi aspettative, che però, alla lettura dell'articolo 5, si sono trasformate in delusione”.

“Tale articolo è quasi completamente aderente al testo della direttiva, tranne che per alcuni passaggi fondamentali - si legge ancora nella lettera -. In particolare la bozza prevede che la prima versione della strategia conterrà (cfr. art. 5.1.d) 'proposte di politiche e azioni volte a stimolare le ristrutturazioni importanti' e (cfr. art. 5.1.e) 'la proposta di politiche e azioni rivolte ad accelerare la qualificazione energetica degli edifici pubblici', mentre (cfr. art. 5, comma 4) solo nelle versioni successive saranno riportati ‘i dettagli relativi all'attuazione della strategia stessa, ivi comprese le politiche e le azioni in essa previste’. Riteniamo che ciò sia un errore: senza le politiche e le azioni che verranno messe in campo, la strategia si limita ad essere un documento di indirizzo che contiene mere ipotesi”.

Infine, si legge “abbiamo riscontrato un approccio simile anche in merito ad altre decisioni che il nostro Paese deve prendere per rispondere alla sfida della nuova EPBD. Questa infatti recita (cfr. art. 7.5) ‘gli Stati membri... prendono in considerazione le questioni del benessere termo-igrometrico degli ambienti interni, della sicurezza in caso di incendi e dei rischi connessi all’intensa attività sismica’. La bozza di recepimento invece recita che (cfr. art. 5.1.f) la strategia di ristrutturazione a lungo termine conterrà ‘un'analisi della possibile integrazione degli interventi di efficientamento energetico degli edifici con gli interventi per la riduzione del rischio sismico e di incendio, volta ad ottimizzare la sicurezza, i costi di investimento e la durata degli edifici’.

Per il recepimento tanto dell’art. 2 bis, quanto dell’art. 7.5 dell’EPBD, riteniamo che il nostro paese non abbia bisogno di decisioni dilatorie, ma di scelte coraggiose e pertanto chiediamo che il recepimento avvenga correttamente, nei contenuti (aderentemente al testo della Direttiva), nei modi (tramite convocazione degli stakeholder, alla quale saremo felici di portare i nostri contributi) e nei tempi (almeno entro la fine del presente anno)”.