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Emilia Romagna: approvato il Piano regionale per la sicurezza sul lavoro in edilizia

Lavori pubblici di
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Con il Piano triennale, la Regione si pone l’obiettivo di aumentare le ispezioni del 37%. Il documento fissa anche gli obiettivi per le singole Aziende Usl


La Regione Emilia-Romagna, con una delibera di Giunta, ha approvato il primo “Piano regionale per la tutela della salute e la prevenzione degli infortuni nel comparto delle costruzioni” (oltre al primo “Piano regionale di prevenzione in agricoltura-silvicoltura”), da realizzare nel triennio 2011-2013.

Il piano regionale fa riferimento al piano nazionale e ne integra i contenuti e gli obiettivi in base alle caratteristiche specifiche del territorio e del contesto produttivo dell’Emilia-Romagna. Per l’alto numero di infortuni sul lavoro, i comparti dell’edilizia e dell’agricoltura sono considerati i settori più a rischio e quelli su cui si concentrano le priorità di intervento individuate nel confronto tra Stato e Regioni.

Il piano è stato elaborato dal Comitato regionale per il coordinamento delle attività in materia di sicurezza sul lavoro, organismo presieduto dal presidente della Regione dove siedono tutti i soggetti coinvolti in questa materia.

Il potenziamento delle ispezioni nei cantieri edili in Emilia-Romagna ha un obiettivo preciso: arrivare a controllare 4.662 cantieri in un anno. Con il Piano triennale, la Regione Emilia-Romagna si pone dunque l’obiettivo di aumentare le ispezioni del 37% (rispetto al dato del 2005, preso come riferimento). Il documento fissa anche gli obiettivi per le singole Aziende Usl, un dato calcolato in rapporto al numero dei lavoratori impiegati nel settore edile.

Il Piano individua nella Polizia municipale un possibile supporto dell’attività di vigilanza, promuovendo specifici corsi di formazione. Fissa i criteri per individuare i cantieri da sottoporre a vigilanza: per esempio i cantieri dove operano le imprese risultate più volte inadempienti o con il maggior numero di lavoratori o caratterizzati da lavorazioni particolarmente pericolose.

Riprende, dal Piano nazionale, il concetto di cantiere “sotto il minimo etico di sicurezza” (quei cantieri dove vi sia una scarsa o nessuna osservanza delle precauzioni contro i rischi di infortuni e dove le carenze siano talmente gravi da non essere risolte con interventi immediati) prevedendo, come da legislazione, il sequestro immediato.

Aggiunge, alle tipologie individuate dal Piano nazionale - rischi di caduta dall’alto (lavori in quota senza adeguata protezione), di sprofondamento o seppellimento -  tre ulteriori condizioni, emerse particolarmente in Emilia-Romagna: i cantieri dove vi sia contatto con impianti elettrici senza adeguata protezione, dove vi sia il pericolo di caduta di materiali dall’alto e nei casi di demolizioni pericolose.

Prevista poi l’istituzione dell’Osservatorio regionale per la sicurezza e tutela del lavoro nei cantieri con il compito di supportare il Comitato regionale per il coordinamento delle attività in materia di sicurezza sul lavoro nell’analisi di dati e di informazioni sugli infortuni e sui rischi, raccolti attraverso il sistema informativo regionale.

A sostegno del Piano, verrà avviata nei prossimi mesi anche in Emilia-Romagna la campagna di comunicazione promossa tra Regioni, Ministero del Lavoro e Inail, il cui messaggio è “Perché un mondo a misura d’uomo si costruisce solo in cantieri sicuri”.