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Energia: sostenere le rinnovabili per far calare la bolletta

Energie rinnovabili di
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Sono parole di Piero Gnudi, presidente dell’Enel e dell'Ome (Osservatorio mediterraneo dell'energia). E’ necessario sostenere lo sforzo tecnologico per ridurre i costi che attualmente sono molto alti


Occorre sostenere lo sforzo tecnologico per migliorare la produzione di energia elettrica tramite le fonti rinnovabili per renderle economicamente convenienti e poter cosi' ridurre il costo della bolletta elettrica che altrimenti sarebbe destinato ad aumentare. Lo ha detto Piero Gnudi, presidente dell'Ome (Osservatorio mediterraneo dell'energia), nonche' presidente dell'Enel, nel suo intervento alla conferenza pubblica per il piano solare nel Mediterraneo, organizzata dalla Cgil.

In particolare, Gnudi ha fatto notare che per il sostegno delle energie rinnovabili ''non si possono dare contributi in eterno'', per questo ci vuole uno sforzo tecnologico per ridurre i costi che attualmente sono molto alti, altrimenti la bolletta elettrica e' destinata ad aumentare.

Riguardo poi al Mediterrano, Gnudi ha osservato che ''si stima che da qui al 2030 saranno costruite nuove centrali nel bacino del Mediterraneo per 372 GW. Il 68% sara' destinato ai Paesi del Sud dove la capacita' installata dovrebbe triplicare, passando dai 103 GW del 2005 ai 358 GW del 2030.Nuova capacita' che nello scenario di riferimento, vale a dire se non ci saranno discontinuita' con il passato nelle politiche energetiche, si prevede impieghera' prevalentemente combustibili fossili''.

''L'OME - ha aggiunto Gnudi - ha calcolato che il volume degli investimenti necessari per il solo settore elettrico nei Paesi del Sud dovrebbe essere di circa 450 miliardi di dollari al 2030 e comprendera' oltre agli investimenti in generazione, la costruzione di nuove linee di trasporto e di distribuzione, oggi in molti casi inefficenti''.