Quella per l’equo compenso sembra essere una battaglia senza fine per i professionisti. Ascoltiamo la voce di Confprofessioni, intervenuta in audizione davanti alla Commissione Ambiente della Camera, a proposito del Codice dei Contratti.
“Per dirimere equivoci ed impedire abusi a danno dei professionisti, Confprofessioni chiede che il principio dell’equo compenso, sancito dalla l. 49/2023, sia espressamente confermato nell’applicazione del Codice degli Appalti. Quindi, nel rispetto della normativa comunitaria, andrebbe espressamente prevista, per le gare di servizi di ingegneria e architettura, l’applicabilità di ribassi solo sulle spese accessorie, fermi restando i parametri stabiliti con decreto quali misura dell’equo compenso”. È quanto ha affermato Mauro Iacumin, componente della giunta di Confprofessioni, durante l’audizione.
“I contratti pubblici, e in particolare la fornitura di servizi di ingegneria e architettura, sono l’esempio emblematico di un’asimmetria tra le parti che deve dar luogo all’applicazione dell’equo compenso - ha sottolineato Iacumin - viceversa, il valore di garanzia della nuova legge, fortemente voluta da tutti i partiti, su istanza pressante delle parti sociali, rischierebbe di perdersi nel nulla”.
Opere pubbliche: il ruolo dei professionisti
Nel suo intervento, il rappresentante dell’area tecnica di Confprofessioni ha ricordato che un’opera pubblica sia basata su tre fasi distinte ed interconnesse, con tre protagonisti: programmazione, in capo alle stazioni appaltanti (pubblica amministrazione); progettazione, in capo ai professionisti; realizzazione, in capo alle imprese. “Occorre, però, chiarire che la direzione dei lavori ed il collaudo dell’opera dev’essere in capo ai professionisti - ha aggiunto Iacumin -. Inoltre, andrebbe introdotta una disposizione che limiti il ricorso all’appalto integrato ai casi di complessità estrema dei lavori e alle esigenze di innovazione integrata, tra progettazione e produzione. Obiettivo: mantenere la dovuta indipendenza della progettazione dalla realizzazione, per aumentarne il controllo”.
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