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Equo compenso: ecco lo strumento per garantirlo

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Equo compenso: ecco lo strumento per garantirlo
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La Rete delle Professioni Tecniche e il Ministero della Giustizia annunciano un importante passo in avanti su questo fronte. Andiamo a scoprire i dettagli

Ogni lavoratore ha diritto ad essere retribuito in maniera equa per le sue prestazioni. Spesso non è stato così per i professionisti tecnici. Ma negli ultimi tempi, con la disciplina dell’equo compenso qualcosa si è mosso. Il suo rispetto va monitorato e garantito. Ma come?

Il Protocollo d’Intesa sottoscritto dalla Rete Professioni Tecniche e dal Ministero della Giustizia rappresenta una novità e un grande passo avanti. Prevede l’istituzione del Nucleo di monitoraggio. L’accordo è finalizzato a promuovere la corretta applicazione della normativa vigente in materia di equo compenso per le professioni tecniche, attraverso un monitoraggio costante della committenza pubblica e privata, anche per mezzo dell’eventuale istituzione con legge di un’apposita Autorità dotata di poteri sanzionatori e d’indagine.

“Si tratta di un passo di particolare importanza. Attraverso questo atto la RPT è stata riconosciuta come interlocutore autorevole su un tema fondamentale, molto caro a tutti i nostri iscritti, come quello del diritto all’equo compenso. Il documento, inoltre, riconosce pienamente ai Consigli nazionali di Ordini e Collegi professionali aderenti alla RPT il ruolo di rappresentanza istituzionale dei propri iscritti”.

Come funzionerà il nucleo di monitoraggio?

In questa specifica attività la RPT si avvarrà anche del supporto e delle segnalazioni di Nuclei territoriali di monitoraggio, appositamente costituiti, al fine di ottenere una conoscenza più approfondita e capillare del fenomeno, per poter poi formulare eventuali proposte finalizzate ad assicurare l’applicazione del principio dell’equo compenso per i professionisti tecnici. I Nuclei territoriali di monitoraggio acquisiranno convenzioni, bandi ed ogni altro atto di interesse relativo alla materia dell’equo compenso delle professioni tecniche, per trasmetterlo al Nucleo centrale di monitoraggio con cadenza quadrimestrale, unitamente ad una sintetica relazionedi accompagnamento ove vengono esplicitati eventuali profili di criticità sull’applicazione della disciplina vigente.

Il Nucleo centrale di monitoraggio (la cabina di regia che dovrà analizzare e studiare la documentazione raccolta e decidere le azioni conseguenti in base alle funzioni assegnate) sarà presieduto dal Ministro o dal Sottosegretario delegato e sarà composto da rappresentanti degli uffici tecnici del Governo e da rappresentanti della Rete Professioni Tecniche. La struttura centrale coordinerà le attività di monitoraggio della disciplina in materia di equo compenso; potrà procedere a formulare segnalazioni ad autorità amministrative indipendenti competenti (come l’AGCM) dei comportamenti di committenti pubblici e privati che violino la disciplina sull’equo compenso, sollecitando gli stessi committenti ad adeguare conseguentemente le proprie prassi a quanto disposto dalla normativa; potrà, in ultimo, proporre iniziative legislative sul tema dell’equo compenso.