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FINCO: Detrazioni del 55%, la logica e i numeri sono per il rinnovo

Lavori pubblici di
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La Federazione delle Industrie delle Costruzioni chiede a gran voce la proroga di una giusta misura di politica industriale ed ambientale, possibilmente con un certo anticipo rispetto alla scadenza del provvedimento

La logica
Non ci sono motivazioni economiche, sociali o industriali per attendere oltre”, afferma Cirino Mendola, Presidente di Confindustria F.IN.CO, la Federazione delle Industrie delle Costruzioni.

E' singolare che una misura di politica industriale di rilevante, positivo e verificato riscontro sotto vari aspetti non venga rinnovata, ed anzi ampliata a settori attualmente esclusi, come ad esempio le schermature solari. E' paradossale perche' oltretutto essa non comporta un aggravio per le casse dello Stato, anche volendo considerare questo solo aspetto. E allora perche' ridursi all'ultimo minuto quando i dati sono a disposizione da maggio? Il mondo industriale non comprenderebbe una mancata conferma o una rimodulazione al ribasso del bonus.”

Vanno in questa direzione i dati che emergono da due studi, uno commissionato dall’ENEA al Cresme ed uno effettuato dalla sola Agenzia entrambi al momento, dopo una “pausa” in ENEA, al vaglio del Ministero dello Sviluppo Economico, che successivamente li invierà a quello dell’Economia e delle Finanze.

Essi hanno evidenziato senza ombra di dubbio, attraverso un’analisi costi-benefici effettuata sia dal punto di vista economico che da quello sociale, l’effetto positivo di cui l’intero Sistema Paese ha potuto beneficiare nel periodo di applicazione delle detrazioni del 55% (anni che vanno dal 2007 ad oggi).

Infatti, a fronte di un ammontare totale dell’investimento, calcolato sulla base di tutti gli interventi realizzati da parte della collettività, di 11.100 milioni di euro e quindi di 6.110 milioni di mancato gettito fiscale per le casse dell’Erario, vi sono stati 3.100 milioni di risparmio cumulato sulla bolletta energetica nonché 3.250 milioni di gettito fiscale aggiuntivo derivante dall’emersione del sommerso.

Solo questi ultimi due dati basterebbero a bilanciare il costo sostenuto dallo Stato in termini di minori imposte in entrata (6.350 in; 6.110 out); se però a ciò si aggiunge l’incremento del valore del patrimonio immobiliare nazionale di oltre 4.000 milioni di euro, per effetto delle migliorie apportate e dei conseguenti maggiori importi incassati dall’Erario per l’aumentato reddito, il vantaggio economico risulta ancor più significativo. ( 10.660 in; 6.110 out).

Ciò senza considerare gli ulteriori vantaggi di carattere generale quali il sostegno all’occupazione, l’impulso all’innovazione tecnologica ed in generale alla filiera delle industrie delle costruzioni, l’incremento del comfort degli immobili, l’implementazione del mix energetico nazionale nonché la forte riduzione di emissioni di CO2, aspetto quest’ultimo che diventa particolarmente rilevante nell’ottica degli impegni che il Governo Italiano ha preso in sede Comunitaria.

L’analisi effettuata dall’ENEA parla di dati valutati al 2015, e pone quindi in evidenza i risultati positivi che si stanno determinando sull’economia nazionale e che continueranno a determinarsi nei prossimi anni : proprio in questa ottica è fondamentale prorogare il 55% per non interrompere il circolo virtuoso innescato.

Se invece il rinnovo venisse negato, si determinerebbe l’interruzione del processo di innovazione tecnologica e di efficientamento energetico in atto; si verificherebbe un’inversione di rotta per quanto riguarda il crescente risparmio energetico , la riduzione di emissioni di CO2 e la sempre più diffusa cultura ambientale. In ultimo, ma sicuramente non per ordine di importanza, il mancato rinnovo provocherebbe un aggravio per le casse dello Stato a partire dal 2011.

A chi dice che siamo troppo legati a questo tipo di provvedimento rispondo – conclude Mendola - che preferiremmo non avere alcun incentivo ma versare il 15% in meno di imposte, ma questo è un altro discorso (ed un altro mondo …). Ora dobbiamo confrontarci con una realtà diversa ed in tale ambito questa è una misura sacrosanta”.

I numeri
11.100 Milioni di euro- Totale degli investimenti realizzati per la riqualificazione
energetica dal 2007 ad oggi
6.110 Milioni di euro- Mancato gettito fiscale: dato che si ottiene applicando il 55% al
dato di cui sopra
3.100 Milioni di euro- Risparmio in bolletta