1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. Fotovoltaico: anche il Wwf si schiera contro il decreto Spalma Incentivi

Fotovoltaico: anche il Wwf si schiera contro il decreto Spalma Incentivi

Energie rinnovabili di
5/5
votato da 1 persone
Il WWF ritiene non veritiera la presentazione propagandistica del provvedimento come “taglia-bollette”, in quanto i benefici non riguarderanno affatto le famiglie


Il WWF chiede alle Commissioni Industria e Ambiente del Senato la radicale modifica o la cancellazione  degli articoli dal 23 al 26 del Decreto Competitività che, se rimanessero, impedirebbero lo sviluppo dell’energia fotovoltaica presente e futura, tagliando gli incentivi in modo retroattivo per gli impianti esistenti e uccidendo l’autoproduzione del futuro con i cosiddetti oneri di sistema, non dovuti dagli impianti di autoproduzione esistenti (80% fossili).

Finanche il Direttore Esecutivo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), Maria van der Hoeven, in un recente convegno svoltosi al GSE, ha bacchettato il Governo italiano dichiarando testualmente:  “Come la  IEA ha detto già molte volte, politiche stabili e prevedibili sono essenziali se si vuole che il mercato abbia la fiducia necessaria per fare investimenti. Non c’è nulla che danneggi di più gli investimenti che i cambiamenti improvvisi, specialmente quelli retroattivi che colpiscono gli investimenti fatti in passato”. Aggiungendo: “Questo ha un impatto non solo sugli investimenti passati, ma sull’economia tutta”.

Il WWF ritiene non veritiera la presentazione propagandistica del provvedimento come “taglia-bollette”, in quanto i benefici non riguarderanno affatto le famiglie. Inoltre, come rilevato dalla CGIA di Mestre, il provvedimento non produrrà nessun beneficio per l'85% delle imprese e dei lavoratori autonomi presenti in Italia: almeno 4 milioni di attività economiche non potranno godere dei suoi effetti dato che riguardano solo le utenze collegate con una potenza impiegata superiore a 16,5 kW.

Le rinnovabili hanno ridotto il prezzo di mercato dell'energia come è dimostrato da numerosi studi in Italia e all’Estero.

Un recente, ulteriore studio del CNR stima in 4,6 miliardi di euro il risparmio dovuto al  solo fotovoltaico nel periodo 2010-2013. Solo negli ultimi 12 mesi del periodo considerato il solare ha prodotto risparmi per 1,6 miliardi, equivalenti a quasi il 30% dell'ammontare annuale degli incentivi in quel periodo. Il legislatore dovrebbe intervenire con modifiche del mercato elettrico atte a rendere maggiormente fruibili dal consumatore, non dai distributori e dagli intermediari, tale risparmio, dal momento che è frutto anche di una leva posta in essere dal Governo e dal Parlamento Italiano.

Il cambio retroattivo delle regole interesserebbe ben 11 dei 18 mila MWp di impianti fotovoltaici installati in Italia, mettendo a rischio oltre il 60% della produzione di energia elettrica fotovoltaica italiana, pari a quasi il 5% della copertura della produzione elettrica nazionale, una produzione pulita e totalmente indipendente da importazioni di combustibile dall’estero.

Secondo il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida, le misure si configurano come retroattive e quindi danno adito ad ampi margini di incostituzionalità.

Il WWF ritiene molto grave il fatto che il provvedimento introduca una tassa per le reti private (Seu, Riu) e per l'autoproduzione di elettricità, ovvero per la parte di energia prodotta che gli impianti non scambiano con la rete. Saranno  proprio le energie del futuro, gli impianti solari e da rinnovabili, a pagare più degli impianti inquinanti (80% di quelli esistenti), penalizzando famiglie, condomini e piccole e medie imprese. Non solo: gli energivori che volessero scegliere il fotovoltaico, sarebbero frenati dal farlo.