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Free: dopo 15 anni di mercato elettrico italiano libero è necessario fare il tagliando

Energie rinnovabili di
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Tra le novità degli ultimi anni, la significativa penetrazione delle rinnovabili, di cui due tecnologie rilevanti, eolico e fotovoltaico, sono a costo marginale pressoché nullo


Sono passati quindici anni dal varo della liberalizzazione del mercato elettrico italiano ed è giunto il momento di fargli un tagliando. Alla contraddizione fra contrattazioni sul mercato spot (basate sul costo marginale) e investimenti, come quelli degli impianti elettrici, con lunghi tempi di ritorno, che ha di fatto portato a investimenti delle utility nei soli cicli combinati, si è aggiunta la significativa penetrazione delle rinnovabili, di cui due tecnologie rilevanti, eolico e fotovoltaico, sono a costo marginale pressoché nullo".

Per risolvere questi due nodi, nel convegno odierno intitolato “Per un nuovo assetto del mercato elettrico nel quadro della road map europea al 2030”, il Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, avanzerà ai rappresentanti delle istituzioni interessate una proposta, articolata su due capisaldi: aggregazione territoriale delle Fer (Fonti energetiche rinnovabili), prevista dal recente decreto sull’efficienza energetica, in modo da superare il problema della non programmabilità e mercato spot affiancato da contratti di compravendita dell’energia a lungo termine, rimuovendo alcune prescrizioni che rendono di fatto impraticabile questa soluzione.

"Con contratti, ad esempio, di durata decennale, si renderanno oltre tutto bancabili investimenti che oggi incontrano difficoltà, in quanto la compravendita avviene soltanto sul mercato spot o con contratti bilaterali di durata annuale”, conclude la nota di Free.