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Geometri: il nuovo diploma consentirà ancora l'accesso agli Albi professionali

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Chiarimento al Ministero dell'Istruzione. Nonostante il cambio di denominazione del diploma ("ambiente, costruzione e territorio"), gli attuali canali di accesso agli albi saranno anche in futuro garantiti


Presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca si è svolto un incontro fra i Presidenti degli Ordini e Collegi professionali degli Ingegneri, degli Agrotecnici, dei Geometri, dei Periti agrari e dei Periti industriali con la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici (presenti il dott. Mario Giacomo Dutto e la dott.ssa Maria Grazia Nardiello) per verificare gli effetti della riforma degli Istituti Tecnici e Professionali in relazione alle possibilità di accesso all'Albo dei "nuovi" diplomati.

Com'è noto la riforma ha cambiato la denominazione dei diplomi, per distinguerli dai titoli professionali, che competono solo agli iscritti agli Albi, dove il raccordo dei nuovi corsi di studio con quelli attuali è assicurato dalla "Tabella delle confluenze" del Decreto Legislativo della riforma: ad esempio l'attuale corso di studi di "agrotecnico" è confluito nel nuovo corso di studi di "servizio per l'agricoltura e lo sviluppo rurale", così come l'attuale corso di studi di "geometra" è confluito nel nuovo corso "ambiente, costruzione e territorio".

A seguito di questa trasformazione, nei mesi scorsi, alcuni Collegi professionali avevano sostenuto che i nuovi diplomi rilasciati dagli Istituti Tecnici e Professionali non sarebbero stati più validi per accedere ad un Albo e neppure per iniziare il praticantato professionale: secondo questa tesi, dunque, per iscriversi in uno degli Albi per i quali oggi è richiesto un diploma tecnico o professionale (oltre al superamento di un biennio di praticantato e dell'esame di abilitazione professionale), domani sarebbe servita come minimo una laurea triennale (ovvero un periodo di formazione post-secondaria equivalente).

Niente di meno vero, hanno chiarito ieri i Direttori Generali del Ministero Nardiello e Dutto, precisando con - non essendo cambiate le leggi professionali - non sono neppure cambiate le regole di accesso agli Albi e, pertanto, dove si entra oggi con un diploma, si continuerà domani ad entrare con il nuovo diploma (che avrà un diverso nome ma che sarà "professionalmente" collegato agli attuali tramite la "tabella delle confluenze" dei titoli di studio).

Dunque la tesi, forse interessata ma sicuramente erronea, di chi sosteneva il contrario ha subito una clamorosa smentita.

Ma che i nuovi cicli di studio preparino anche direttamente all'inserimento nel mondo del lavoro e all'accesso agli Albi professionali era chiaramente indicato nelle disposizioni di accompagnamento della riforma; in particolare l'Allegato A al D.Lgs di riforma (approvata il 4.2.2010 dal Consiglio dei Ministri ed in fase di pubblicazione, attesa a giorni, sulla Gazzetta Ufficiale), nell'indicare il profilo professionale a cui sono destinati a pervenire i nuovi diplomi degli Istituti Tecnici e Professionali riformati così recita:

"I risultati di apprendimento attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, di accedere all'università, al sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore nonchè ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l'accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia."

Pertanto gli Albi delle quattro professioni interessate (Agrotecnici, Geometri, Periti agrari e Periti industriali) si continuerà ad accedere secondo le attuali norme: cioè il nuovo diploma (del tipo corrispondente all'attuale) unitamente ad un biennio di praticantato professionale ed al superamento dell'esame di abilitazione professionale.