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Gifi-Anie: fotovoltaico ostacolato dalla burocrazia

Energie rinnovabili di
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Il 25% degli impianti installati in Italia si concentra in Lombardia e Puglia, le uniche due Regioni ad applicare un iter autorizzativo semplificato


Il settore FV ha raggiunto oggi un livello di sviluppo molto interessante, superiore anche alle migliori previsioni degli anni precedenti: la potenza fotovoltaica installata in Italia al 30 aprile 2009 è pari ad oltre 450 MW, per circa 37mila impianti entrati in esercizio (fonte GSE). Nel solo 2008 in Italia si sono registrati 338 MW di impianti installati e collegati alla rete (che hanno posto il nostro Paese al quarto posto nello specifico ranking internazionale dello scorso anno), 2 Miliardi di Euro di fatturato e la conseguente creazione di 15.000 nuovi posti di lavoro.

Questo risultato sarebbe stato ancora migliore se gli impedimenti creati dalle autorità locali per la costruzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili non avessero in numerosi casi ritardato e bloccato progetti molto ambiziosi.

Il D.Lgs 387 del 29/12/03 sulla promozione dell’energia elettricaprodotta da fonti energetiche rinnovabili, che ha introdotto il principio del finanziamento in Conto Energia degli impianti fotovoltaici, aveva previsto un iter autorizzativo semplificato per facilitare lo sviluppo di questo mercato: veniva demandato ad una Conferenza dei Servizi l’autorizzazione per la costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione d’energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili.

A tal fine la Conferenza dei Servizi doveva essere convocata dalla Regione entro 30 giorni dal ricevimento della domanda d’autorizzazione, e concludere il procedimento autorizzativo entro 180 giorni dalla richiesta.

In particolare veniva recepito il principio che per gli impianti non programmabili (quindi per il FV) nessuna autorizzazione doveva essere richiesta se il sito su cui si sarebbe installato l’impianto era esente da vincoli di qualsiasi natura in materia di tutela dell’ambiente, tutela del paesaggio e patrimonio storico-artistico.

La Conferenza Unificata, su proposta del Ministero delle attività produttive, di concerto con il Ministero dell’ambientee della tutela del territorio e del Ministero per i beni e le attività culturali, avrebbe dovuto approvare le Linee Guidaper lo svolgimento del procedimento autorizzativo.

In attesa che le citate Linee Guida siano approvate dalla Conferenza Unificata, ed in considerazione del fatto che i territori regionali sono interessati da un elevato numero di iniziative per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, le singole Regioni hanno ravvisato la necessità di fornire indirizzi e procedure affinché l’esercizio delle competenze delle Regioni avvenisse in maniera coordinata.

Purtroppo molte delle procedure approvate hanno creato degli impedimenti reali allo sviluppo della tecnologia FV, e hanno comportato diversità di comportamenti fra le varie regioni e in qualche caso fra le varie province della singola regione.

La casistica oscilla fra i comportamenti delle Regioni Lombardia e Puglia, che hanno seguito in modo corretto le raccomandazioni del DLgs 387/2003 a quelli delle Regioni Sicilia e Basilicata, che sono da considerarsi fra le più limitanti per lo sviluppo del FV.

La situazione si è riflessa nel numero di impianti FV installati, che a fine 2008 vedeva il 25% di questi concentrarsi per l’appunto in Lombardia (con 49 MW di potenza installata) e Puglia (51,6 MW) mentre Sicilia (17 MW) e Basilicata (4,5 MW) si trovano nelle ultime posizioni della classifica per regioni della potenza installata (cf. allegato)

Da anni GIFI-ANIE sta sollecitando i Ministeri interessati (Sviluppo Economico, Ambiente e Beni Culturali) e la Conferenza Unificata affinché vengano rispettate le direttive del DLgs 387/2003 e vengano emanate queste Linee Guida (che erano state introdotte dal legislatore per semplificare l’iter autorizzativo richiesto per la costruzione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili).

Purtroppo a distanza di più di 5 anni dalla pubblicazione di quel DLgs queste Linee Guida non sono state ancora emanate e questo ha comportato ritardi e difficoltà nello sviluppo degli impianti alimentati da fonte FV. GIFI-ANIE auspica l’emanazione delle suddette Linee Guida, nel pieno rispetto della volontà del legislatore, ed in particolare:

1. Una volta emanate, le Linee Guida dovrebbero essere recepite dalle singole regioni senza ulteriori modifiche;

2. Gli impianti con potenza inferiore a 20 kWp dovrebbero essere esclusi in ogni caso dall’autorizzazione unica, anche in presenza di vincoli;

3. In linea con le direttive dell’art. 12 del D.Lgs 387, anche gli impianti con potenza superiore a 20 kWp dovrebbero essere esclusi dall’Autorizzazione Unica, sempre che non sia richiesto dall’autorità locale (comune, provincia, regione, parco, etc.) il rilascio di specifiche autorizzazioni, previste dalle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico;

4. La valutazione di impatto ambientale o lo screening ambientale dovrebbero essere richiesti solo in presenza di vincoli ambientali, e in questo caso si dovrebbe applicare il normale procedimento dell’Autorizzazione Unica.