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Gli Architetti sul DL Fare: bene riportare l’edilizia al centro dell’azione di Governo

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Particolare soddisfazione viene espressa per il varo del disegno di legge sul consumo del suolo e sul riuso: viene così riconosciuto il lavoro di Cnappc, Ance e Legambiente


Finalmente un atto di politica economica e di sviluppo - cui va tutto l'apprezzamento degli architetti italiani - che riporta l'edilizia al centro dell'azione dell'Esecutivo per ridare slancio ad un settore economico fondamentale per un effettivo rilancio del Paese”.

Così il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori sul Decreto Fare approvato dal Consiglio dei Ministri.

"Particolare soddisfazione va espressa per il varo del disegno di legge sul consumo del suolo e sul riuso: viene finalmente riconosciuto il lavoro analitico e propositivo durato tre anni che il Consiglio nazionale degli architetti ha compiuto assieme ad Ance e Legambiente - e con la collaborazione di Unioncamere e Confcommercio - affinchè le politiche di rigenerazione urbana e dei territori tornino ad essere al centro delle strategie di sviluppo dell'Italia".

"Serve ora - prosegue il Consiglio nazionale degli architetti - un raccordo costante ed un lavoro comune tra Governo e Parlamento in sede di approvazione del disegno di legge, in particolare con la Commissione Ambiente della Camera che sta già lavorando su questi stessi temi; così come una capacità di ascolto di quanti - come gli architetti italiani - chiedono venga messo a frutto il lungo lavoro sin qui fatto per arrivare a disporre di testi normativi che integrandosi con il nuovo provvedimento del Governo consentano di disporre di norme cogenti con procedure di attuazione rapide ed efficaci".

Per gli architetti italiani è molto importante integrare le strategie di riduzione di consumo del suolo e di rigenerazione delle aree urbanizzate - ricordando che entro l'aprile del 2014 i Paesi dell'Unione dovranno proporre all'UE le proprie strategie di rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato (Direttive 27/2012) ai fini energetici - con piani triennali che non possono non essere coordinati in un'unica politica nazionale sulle città, la difesa dei suoli, la valorizzazione dei beni ambientali e monumentali.

In questo senso il rilancio del "Piano Città" deve uscire dalla logica dell'occasionale per sperimentare progetti di riqualificazione urbana coerenti con le strategie a medio termine. Il Consiglio nazionale degli architetti ha già prodotto puntuali analisi sullo stato delle città e dei territori, assieme a proposte capaci di riattivare il mercato privato in cooperazione con la componente pubblica”.

Gli architetti italiani mettono a disposizione della comunità dei cittadini e della politica tutti questi elementi anche perché l'Italia non perda quell'occasione fondamentale rappresentata dal semestre di Presidenza italiana dell'Unione, a partire da giugno 2014, durante la quale il nostro Paese dovrà dimostrare di aver avviato politiche ambientali e urbane serie e realizzabili”.