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Gli scenari del mercato immobiliare commerciale

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Nel nostro Paese, il comparto ha chiuso il 2017 con un fatturato in crescita del 4,2% rispetto all’anno precedente, arrivando a quota 8.650 milioni di euro

Scenari Immobiliari presenta il Rapporto 2018 sul mercato immobiliare commerciale in Europa e in Italia. Nel nostro Paese, il comparto ha chiuso il 2017 con un fatturato in crescita del 4,2% rispetto all’anno precedente, arrivando a quota 8.650 milioni di euro. Gran parte della spinta alla crescita è arrivata soprattutto dall’aumento delle quotazioni, tornate a salire nel 2016 dopo anni di continui cali. Per il 2018 si attende un incremento ancora più sostanzioso, pari a 5,2 punti percentuali, che sarà sostenuto sia da un ulteriore incremento delle quotazioni che da alcune operazioni già in parte annunciate, insieme al completamento di nuove iniziative. Questi sono alcuni dei dati emersi a Milano nel corso della presentazione di “Duemila vetrine. Le migliori esperienze nel retail italiano”, il Rapporto 2018 sul mercato immobiliare commerciale in Europa e in Italia con focus high street Milano e Roma, realizzato da Scenari Immobiliari.

Complessivamente nel 2017 sono diventati operativi 15 tra centri commerciali e outlet, tramite iniziative di sviluppo, ampliamento e ammodernamento, con un investimento superiore ai 760 milioni di euro.

Tra le più significative transazioni di immobili commerciali effettuate in Italia nel 2017, quelle che hanno registrato il maggior peso economico hanno interessato gli immobili collocati nelle high street delle città, tredici in totale per un valore complessivo superiore agli ottocento milioni di euro.

A concentrare l’attrattività per questo tipo di investimento è Milano in primis, con sei compravendite che hanno raggiunto quasi 423 milioni di euro. Segue Roma con due transazioni e Bologna, Bolzano, Padova, Novara o Treviso (solo per immobili di valore storico locati a tenant di elevato standing). Infatti, fuori dalle principali piazze l’investimento resta fortemente legato alla qualità dell’immobile e del locatario.

La fase ascendente delle quotazioni iniziata nel 2016, dopo oltre un lustro in continua discesa, si è mantenuta anche nel corso del 2017. I prezzi medi di vendita del comparto commerciale italiano sono aumentati del 1,4%, con un incremento maggiore per la Gdo (+1,7%) e più contenuto per la piccola distribuzione (1,1%). E’ stata la Gdo a far registrare gli incrementi maggiori, soprattutto nelle regioni del nord, con un aumento annuo pari al 2,3%. Nelle regioni del centro e sud gli incrementi sono stati più calmierati, rispettivamente più 1,8 e 1%. La piccola distribuzione invece, ha avuto incrementi decisamente più contenuti in tutte le regioni. In particolare, in quelle del nord i prezzi medi di vendita sono saliti dell’1,6%, mentre in quelle del centro sono aumentati dell’1,3%. A sud sono rimasti sostanzialmente invariati (più 0,3%). Pesa sicuramente sull’andamento delle quotazioni la domanda di spazio che, per la piccola distribuzione si concentra quasi esclusivamente nelle vie centrali delle città, mentre scarseggia pressoché ovunque nelle aree semicentrali e periferiche. Invece per la Gdo la domanda di spazi risulta più diffusa, partendo dalle periferie e arrivando fino ai centri urbani, dove negli ultimi due anni ha mediamente aumentato la sua presenza.

“Il mercato immobiliare commerciale italiano - ha commentato Clara Garibello, Direttore di Ricerca di Scenari Immobiliari - è sempre un comparto attraente per gli investitori, perché in grado di catturare l’interesse dei retailer, di creare spazi in grado di offrire esperienze e catturare ampi bacini d’utenza, tanto di residenti quanto di turisti, reali o potenziali, a condizione che lo spazio sia di qualità elevata”.