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Governo Draghi: cosa auspicano gli architetti?

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Governo Draghi: cosa auspicano gli architetti?
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Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori svela le proprie aspettative sul Governo Draghi. Scopriamole insieme

Inutile nasconderlo. Le aspettative sul nuovo Governo, guidato da una figura di spicco come Mario Draghi, sono molto alte. Ogni categoria professionale auspica una svolta, un rilancio dopo la crisi causata dalla pandemia. Quali sono le speranze degli architetti? Andiamo a scoprirlo.

“In una congiuntura economica così delicata, nel fare gli auguri di buon lavoro al Governo appena costituito, non possiamo che auspicare che, oltre agli investimenti, il nuovo esecutivo vada nella direzione di incentivare e favorire iniziative congiunte pubblico-privato, aiutando così a superare le complicazioni che scoraggiano l’iniziativa dei privati - si legge in una nota del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori -. Ci riferiamo in primis al Superbonus 110%, un provvedimento normativo molto importante, che può consentire all’edilizia di ripartire, facendo da traino all’intera economia, con effetti rilevanti sul Pil e sul mercato del lavoro”.

Il Superbonus del 110% al centro del mirino

“Questo, coinvolgendo figure professionali ed attori economici molto diversi, in grado di generare, grazie alla auspicata qualità anche architettonica degli interventi, un significativo plusvalore al tessuto urbano edificato, dando quindi un ruolo centrale ai temi della sostenibilità e alla sicurezza sismica”.

“Un effetto espansivo che rischierebbe di essere fortemente ridimensionato, se non quasi annullato, se non venisse mantenuto nella formula attuale. Da indiscrezioni pubblicate sui giornali, e che ci auguriamo non siano rispondenti alla realtà, ci sarebbe un’ipotesi -  sulla falsariga degli standard internazionali - che vedrebbe la riduzione dello sgravio fiscale dal 110% al 75%”.

“Come Consiglio Nazionale degli Architetti PPC non possiamo che sperare che questa misura non solo vada sostenuta mantenendo le condizioni di riduzione fiscale al momento in essere, ma vada migliorata in termini burocratici, l’iter attuale è infatti troppo complicato e porta a molti dubbi interpretativi, occorre quindi semplificare e fare chiarezza”.

“Chiediamo infine che quest’agevolazione venga ulteriormente rafforzata dandole un carattere permanente, e siamo fiduciosi che il nuovo esecutivo accoglierà queste nostre istanze”.