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Il mercato del credito cresce ancora e supporta le compravendite

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Resta molto basso il costo dei finanziamenti e permangono interessanti opportunità per le famiglie che vogliono affacciarsi all’acquisto dell’abitazione

Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 12.304 milioni di euro nel primo trimestre 2017. Rispetto allo stesso trimestre del 2016 si registra un aumento delle erogazioni pari a +11,5%, per un controvalore di +1.273 milioni di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel Bollettino Statistico II-2017 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di Giugno 2017.

Le erogazioni di mutui nel nostro Paese, dunque, sono in aumento da tre anni consecutivi anche se la spinta alla crescita sembra aver diminuito la sua forza nel corso degli ultimi mesi. Si rileva dal lato della domanda un lieve calo delle interrogazioni relative alle richieste di nuovi mutui rispetto allo scorso anno. Da segnalare anche le prime stime delle banche che restano in linea con i volumi dello scorso anno e nel mese di aprile anche in lieve calo, probabilmente dovuto alla numerosa presenza nel mese di festività e ponti. I principali indici dei tassi di riferimento sono ancora a livelli molto bassi.

Resta molto basso il costo dei finanziamenti e permangono interessanti opportunità per le famiglie che vogliono affacciarsi all’acquisto dell’abitazione. I recenti dati sulla crescita dell’inflazione nell’area Euro aprono nuovi scenari rispetto alla politica monetaria accomodante fino ad oggi attuata da parte della BCE riguardo ai tassi d’interesse che, a questo punto, dovrebbero aver esaurito la fase discendente.

È necessario individuare da parte delle istituzioni degli acceleratori economici che diano linfa al mercato del lavoro, che cresce, ma ancora troppo lentamente. Il settore creditizio rimane quindi condizionato dall’andamento della situazione economica del nostro Paese, soprattutto nelle componenti lavoro e fiducia dei consumatori. Fiducia che ha dato i primi segnali di crescita, ma che resta ancora piuttosto bassa e non uniforme nelle sue componenti.

Ancora da valutare fino in fondo gli impatti che avrà il concordato di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. L’impatto sull’economia reale sarà da valutare nei prossimi trimestri in funzione dell’andamento delle trattative in corso.

Il 2017 dovrebbe vedere ancora un aumento delle erogazioni, comunque più lieve rispetto al passato, e la quota delle surroghe dovrebbe ancora diminuire.