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Imprese e professionisti umbri più ‘verdi’. Ecco come

Energie rinnovabili di
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Efficienza energetica e rinnovabili nel mirino della Regione. Il vicepresidente Paparelli spiega come l’ente persegue questi obiettivi

La Regione Umbria ha scelto la sostenibilità, l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. L’ha fatto rivolgendo la propria attenzione alle imprese e ai liberi professionisti. Vediamo insieme come.

"Grazie al sostegno agli investimenti per l'efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti di energie rinnovabili intendiamo incentivare una capacità di competere delle imprese ispirata alla sostenibilità". L’ha detto il vicepresidente della Giunta regionale con delega allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, nel comunicare l'operatività dell'avviso regionale per il sostegno agli investimenti delle imprese e dei liberi professionisti.

"La Strategia energetico ambientale regionale 2014-2020 - rileva Paparelli -, seguendo le indicazioni della Commissione europea, si pone l'obiettivo di diminuire il consumo finale lordo di energia ed incrementare la produzione da fonti energetiche rinnovabili nel territorio. Con l'operatività dell'avviso regionale (per cui le domande possono essere presentate fino al 20 febbraio 2019), che segue tre precedenti avvisi pubblicati dal 2015 al 2017, abbiamo stanziato 3 milioni di euro, di cui 1 milione riservato alle imprese ubicate nell'area di crisi complessa Terni-Narni, a favore delle piccole, medie e grandi imprese di tutti i settori produttivi non agricoli, oltre che ai liberi professionisti".  

"Sono ammissibili gli investimenti - prosegue l'assessore - che riguardano impianti macchinari, sistemi di illuminazione, interventi sugli immobili, realizzati in settori chiave per l'economia regionale, quali  attività manifatturiere, costruzioni, commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli, trasporto e magazzinaggio, attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, servizi di informazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche, sanità e assistenza sociale e altre attività di servizi. Considerando la specifica tipologia di attività, la soglia minima di investimento ammissibile per l'accesso ai contributi in caso di istruttoria positiva è di 50mila euro, mentre la soglia massima di contributo erogabile per la singola impresa è di 500mila euro".

I contributi sono pari "al 50% dei costi ammissibili per le piccole imprese, al 40% per le medie imprese ed al 30% per le grandi imprese".

Le istanze che perverranno saranno ammesse all'istruttoria e valutate applicando l'indice di efficienza energetica dell'intervento, la cui determinazione è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione con i tecnici dell'Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile.

In particolare, l'indice terrà conto dei seguenti fattori: entità del risparmio energetico conseguito, entità dell'energia prodotta da fonte rinnovabile, rapporto tra il risparmio conseguito ed il contributo richiesto, ed elementi di premialità che favoriscono titolarità femminile, certificazioni energetiche. Un focus particolare, grazie ad un ulteriore elemento di premialità, "è assicurato a favore delle piccole imprese in modo da incentivarne i comportamenti virtuosi in termini di sostenibilità".