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Imu: secondo l’Ance, il richiamo dell’Unione Europea conferma l’allarme

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La tassa va ripensata, aggiornando più equamente le rendite catastali in modo che tengano conto del reale valore degli immobili, e rimodulare il prelievo in modo che non penalizzi gli investimenti


Finalmente emerge con forza l’iniquità dell’impostazione attuale dell’Imu, che colpisce le famiglie indiscriminatamente e ha contribuito alla caduta del settore immobiliare”. Questo il commento del presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, in merito al Rapporto Ue 2012 su Occupazione e sviluppi sociali, che evidenzia criticità redistributive dell’attuale imposta sugli immobili.

Condividiamo con lo studio Ue la necessità di ripensare la tassa in senso progressivo, aggiornando più equamente le rendite catastali in modo che tengano conto del reale valore di mercato degli immobili, e rimodulare il prelievo in modo che non penalizzi l’investimento in abitazioni.

In questa formulazione l’Imu ha prodotto conseguenze drammatiche: gli aumenti indiscriminati su tutto il territorio nazionale sia delle rendite catastali che delle aliquote hanno di fatto impoverito le famiglie italiane, condizionato il crollo delle compravendite di abitazioni e penalizzato il mercato dell’affitto, aggravando ulteriormente la crisi del settore e dell’economia
”.

E’ necessario e urgente introdurre più equità e tenere conto della reale capacità contributiva dei cittadini considerando che la casa costituisce, tradizionalmente e per cultura, il bene primario delle famiglie italiane”.