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L’appello degli Architetti al premier Letta: il Governo dia nuovo impulso al Piano Città

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Il programma avviato dall’allora Ministro Corrado Passera ha via via perso le caratteristiche di un “Piano Città”, per ridursi ad essere un mero aiuto ai Comuni per concludere opere già avviate


Dopo la rapida e positiva approvazione dei bonus per l'edilizia, è indispensabile che il suo Governo - verificando le risorse disponibili e facendo tesoro degli errori della passata legislatura - riavvii e dia nuovo impulso al Piano Città. L'importante iniziativa dell'allora Ministro Corrado Passera, non ha infatti  raggiunto il suo principale obiettivo politico, ovvero che l'investimento statale venisse moltiplicato grazie ai fondi europei e in partnership con l'iniziativa privata: questo perché essa ha, via via, perso le caratteristiche di un “Piano Città” per ridursi ad essere un mero aiuto ai Comuni per concludere opere già avviate”.

Così il presidente Leopoldo Freyrie in una lettera inviata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori al presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta.

Un “Piano Città” invece, pur nell'urgenza della situazione che stiamo vivendo - continua -, dovrebbe selezionare progetti capaci di attrarre risorse e di incidere sulle aree urbane in condizioni di grave criticità ambientale e sociale, coinvolgendo - attraverso il coordinamento interministeriale - tutti i soggetti che possono contribuire a fare del Piano una vera strategia a lungo termine, capace di attivare risorse ogni anno, ma all'interno di un progetto complessivo di Rigenerazione Urbana Sostenibile”.

Un ripensamento razionale dell'articolazione e dell'organizzazione del Piano - continua ancora - dovrebbe tenere conto che entro aprile 2014, in ottemperanza alla Direttiva 27/2012, l'Italia deve presentare la propria strategia a lungo termine di ristrutturazione e rigenerazione del parco nazionale di edifici sia pubblici che privati, da declinarsi in un piano triennale, finalizzato principalmente al risparmio energetico, ma destinato a modificare profondamente le nostre città".

Nella lettera Freyrie sottolinea che “come sempre gli architetti italiani offrono la loro completa collaborazione, le loro idee, le analisi sulla condizione delle città che sono state  già svolte e presentate alla politica, le loro proposte a breve e lungo termine. Al Governo chiediamo rapidità e lungimiranza, regole chiare ma poca burocrazia, ma soprattutto la messa a frutto del lavoro che noi con altri - come Legambiente, ANCI, Unioncamere, Confcommercio - abbiamo già realizzato e stiamo realizzando per aiutare il Paese e le sue città”.