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La lettera di Inarsind al Presidente della Regione Sicilia

Lavori pubblici di
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La posizione dell’Associazione di intesa sindacale di Architetti ed Ingegneri liberi professionisti in merito alla costituzione dell’Ufficio speciale per la progettazione di opere pubbliche

Inarsind, l’Associazione Nazionale di intesa sindacale di Architetti ed Ingegneri liberi professionisti, si scaglia contro la costituzione dell’Ufficio speciale per la progettazione di opere pubbliche della Regione Sicilia e scrive al suo presidente. Riportiamo di seguito la lettera.

Onorevole Presidente,
desideriamo esordire con questa nostra dichiarando apertamente, con grande sincerità e ben lungi da qualsiasi captatio benevolentiae, o, peggio, da qualsiasi piaggeria, che cerchiamo per la nostra Regione i progressi che, siamo sicuri, stanno a cuore anche a Lei. Desideriamo fortemente ripartire, abbandonare gli ultimi posti di tutte le classifiche che ci vedono costantemente in retroguardia; desideriamo che le giovani generazioni decidano di rimanere a studiare e vivere in Sicilia, invece che, ormai quasi scontatamente, scegliere di abbandonarla. Crediamo di condividere, da Siciliani, lo sconforto che ormai da molte settimane siamo costretti a vivere di fronte alle catastrofi abbattutesi sulla nostra isola e verso di cui non sono certo incolpevoli il disinteresse e la mancanza di cure mostrati negli anni per il territorio ed il suo corretto assetto.

CI CHIEDIAMO quale prospettiva si possa immaginare per le professioni intellettuali/tecniche con l’istituzione dell’Ufficio Speciale per la progettazione regionale di cui alla Deliberazione n. 426 del 04 novembre u.s..

Avremmo sicuramente apprezzato l’istituzione di un’autorevole “Cabina di regia” in grado di garantire la programmazione, il monitoraggio, il controllo sulle opere pubbliche, specie quelle di carattere strategico e territoriale; invece, restiamo sorpresi e sgomenti sulle intenzioni e le finalità della Deliberazione in questione.

Ci sorprendono alla luce di quanto già fino ad oggi accaduto. Forse che ad oggi uffici centrali e periferici sono stati impediti da qualcuno nella loro capacità di programmare e progettare?
Qualcuno ha impedito loro di rilevare, monitorare le esigenze connesse ai bisogni delle popolazioni ed ai possibili rischi per il territorio?
Siamo certi che le stesse domande stiano alla base della decisione assunta, di adottare l’atto deliberativo ed a cui la Giunta di Governo da Ella presieduta abbia pensato di dovere rispondere come ha fatto.

NOI DISSENTIAMO profondamente sulla soluzione adottata perché riteniamo che, sull’argomento, gli anni trascorsi da quando l’affidamento di progettazioni all’esterno della P.A. hanno assunto un carattere autenticamente eccezionale e quanto ne sia scaturito, debbano essere tenuti in seria considerazione fra tutti: i consueti allarmi lanciati sulla mancanza di progettazioni adeguate ad affrontare piccoli e grandi problemi, il deficit dell’impiego delle risorse comunitarie rispetto a quelle disponibili, la crisi delle imprese del settore e la drastica diminuzione del numero di addetti.

Si dirà dei costi che le progettazioni esterne comportano, senza avere mai chiarito quanto costino quelle interne e senza avere mai voluto adeguatamente attingere, secondo i modi previsti dalla legge, ai tre livelli di progettazione che, se adeguatamente impiegati, consentirebbero rispetto di tempi e costi.

Si dirà delle lungaggini per l’affidamento dei servizi di progettazione, senza avere mai saputo chiarire perché, se appare scontato affidare i lavori con procedura di gara, lo stesso, con non poca pigrizia mentale, provoca il mal di testa a non pochi pubblici dirigenti.

Noi, dall’altra parte, da tempo ci siamo chiesti, e continueremo a chiederci, con quali attrezzature hardware e software, uffici che lamentano anche la cronica mancanza di carta per le fotocopie, abbiano prodotto progetti. Di fatto si concretizza la possibilità che tutte le P.A. dell’Isola ricorrano alla struttura creata permettendo comodi alibi ad ogni Amministrazione, quindi ben 390 Comuni siciliani!

ASSISTIAMO, ancora una volta, alla totale indifferenza che tale istituto possa creare una commistione di ruoli, facendo coincidere il “controllore” e “il “controllato” in seno alle P.A., ricoprendo contemporaneamente il ruolo di progettista, stazione appaltante e, se delegata da altra P.A. anche committenza.

CI SGOMENTANO, in ultimo, le considerazioni di stretto interesse di categoria, la libera professione di ingegnere ed architetto, che troppo spesso si dimentica essere anche un’attività economica, ma quale altra attività lavorativa, con analoga determinazione ed immediatezza, si accentra affidandola a monopolio della P.A.? A quale libera attività economico-professionale viene riservato un simile trattamento? Senza alcuna riflessione sulle ricadute occupazionali e sulle conseguenze che, senza alcun dubbio, avrà anche per il mantenimento del livello culturale e di preparazione di una professione che, impoverita da ogni punto di vista, determinerà anche l’impoverimento del Paese?

Onorevole Presidente, non Le chiediamo di non dovere trarre da quanto recentemente accaduto e, purtroppo, ancora in corso, i necessari insegnamenti e, quindi, concordiamo con la necessità di un profondo cambio di passo, ma RITENIAMO che più grande energia sia necessaria soprattutto nell’ambito della programmazione, del controllo, dell’indirizzo e verso analoghi comportamenti da parte di tutte le Amministrazioni dell’Isola.

NOI PROPONIAMO di dare la possibilità alle Amministrazioni Locali di affidare i livelli di progettazione successivi al primo già a fronte della garanzia fornita dall’inserimento nei programmi regionali di spesa e che questo possa essere fatto con l’ausilio della progettazione, non superiore al primo livello, quello di Fattibilità Tecnica ed Economica. Certo, siamo ben consci che questo richiede una “Programmazione” assai tempestiva da parte degli Uffici Regionali.

Con l’auspicio che queste nostre considerazioni possano fornirLe un utile ed ulteriore spunto di riflessione, si coglie l’occasione per chiederLe nel contempo un incontro per esporre le nostre ragioni nel merito.

Clicca qui per la petizione.