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L’appello di oltre 200 sindaci per i borghi italiani

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È stato lanciato nel corso di una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati, da Anci, Legambiente, Associazione borghi autentici di Italia e Uncem

I piccoli Comuni sono una grande risorsa per l’Italia. Perciò 200 sindaci italiani hanno fatto fronte comune per chiedere attenzione e risorse, perchéla manutenzione dei territori non può più aspettare.

“E’ fondamentale che vengano accelerati i tempi relativi all’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla legge e stanziate più risorse, ma soprattutto è importante che i territori inizino a vedere le ricadute concrete di una legge a loro difesa. Serve una grande opera di manutenzione dei territori, che metta al centro la custodia dei piccoli borghi e del patrimonio naturale, per garantire la tenuta di tutto il territorio, la sicurezza degli insediamenti e la qualità delle filiere produttive legati al patrimonio naturale e alle produzioni agroalimentari locali”. E’ questo l’appello, sostenuto e sottoscritto da oltre 200 sindaci, lanciato, nel corso di una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati, da Anci, Legambiente, Associazione borghi autentici di Italia e Uncem e indirizzato al Presidente del Consiglio Conte affinché si acceleri l’attuazione della legge sui piccoli Comuni (l. 158/2017) emanando i decreti attuativi previsti.

Nell’appello si chiede altresì di stanziare maggiori risorse per i borghi, a partire da questa legge di bilancio, incardinando le risorse non spese negli anni precedenti e già stanziate, perché i 100 milioni di euro previsti fino al 2023 dalla legge sono al momento ancora bloccati, fin quando non verranno emanati i decreti attuativi.

“Oggi, con forza, rivendichiamo l’attuazione delle legge sui piccoli Comuni, che rappresentano l’ossatura centrale del nostro Paese. Nel corso dell’Assemblea Anci a Rimini, abbiamo registrato l’apertura del presidente Conte proprio su questi temi fondamentali, ma adesso bisogna concretizzare”, ha detto Roberto Pella, sindaco di Valdengo e vicepresidente vicario Anci ribadendo l’impegno costante di Anci a favore dei territori e per l’attuazione della legge.

Una posizione rimarcata da Massimo Castelli, sindaco di Cerignale e coordinatore Anci Consulta Piccoli Comuni, che ha puntato l’attenzione sull’opportunità dell’attuazione della legge che in sé “rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale in senso green e che valorizza i territori che stanno alle spalle delle grandi città. Territori verso i quali serve una manutenzione costante”.

Servono politiche e strategie ad hoc oltre a risorse e alla necessaria attuazione dei decreti - ha detto Matteo Bianchi, sindaco di Morazzone, vicepresidente e delegato Anci Aree interne -. È opportuno, infatti, che proprio sull’onda di questa legge il dibattito si focalizzi sul superamento del dl 78 del 2010, su politiche di controesodo, su una maggiore sinergia tra città metropolitane, piccoli centri e connettività, nel senso che si deve consentire alle aziende che hanno scelto di rimanere sul territorio, in piccoli centri, di potersi interfacciare con le grandi metropoli. Senza dimenticare - ha sottolineato - che la peculiarità delle nostre aree interne deve essere portata dal nostro governo all’attenzione dell’Europa”.

L’attuazione della legge è urgente - ha ribadito Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano e presidente Associazione Borghi autentici d'Italia - perché rappresenta, e noi sindaci lo sappiamo bene, una nuova attenzione su e per questi territori, valorizza e tutela i piccoli Comuni e per questo non è più rinviabile. Non si tratta - ha aggiunto - solo della necessità di risorse, ma di sperimentare nel concreto gli articoli della legge. Noi con Anci lavoriamo per questo, per dare prospettive migliori ai piccoli Comuni”, che possono svolgere un ruolo attivo nella crescita e nel miglioramento del futuro del Paese, se messi però in condizione di competere.