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Mutui green: lo strumento non decolla ma gli incentivi sono tanti

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Nel 2017 i finanziamenti per la bioedilizia richiesti su Facile.it e Mutui.it sono stati infatti soltanto lo 0,47% delle 15 mila domande raccolte. Andrà meglio nel 2018?

Con gli incentivi all’edilizia green degli ultimi anni, confermati anche dalla legge di bilancio 2018, ci si aspetterebbe un boom delle richieste di mutui “bio”. Nel 2017 non è stato così: i finanziamenti per la bioedilizia richiesti su Facile.it e Mutui.it sono stati infatti soltanto lo 0,47% delle 15 mila domande raccolte. Andrà meglio nel 2018?

Per l’anno appena iniziato i bonus “verdi” sono diversi. Si parte dal vero e proprio “green bonus”, così chiamato perché permette la detrazione Irpef del 36% delle spese destinate alla realizzazione di coperture a verde di tetti, balconi, giardini pensili ed altre pertinenze di abitazioni private, per un massimo di spesa di 5 mila euro, comprese le spese di progettazione e manutenzione. C’è poi l’ecobonus, ovvero la detrazione del 65% delle spese per interventi di efficientamento energetico di singole unità immobiliari, prorogato fino alla fine del 2021, grazie ad un apposito fondo.

Va poi considerato il bonus ristrutturazioni, che consente la detrazione del 50% delle spese sostenute per riqualificare un edificio preesistente; detrazione che può salire al 75% se riguarda le parti comuni di condomini. Tali interventi possono avvenire, perché no, secondo i parametri della bioedilizia, tenuto conto che lo scopo dei bonus governativi è quello del recupero del patrimonio immobiliare nazionale e del suo miglioramento sotto il profilo del consumo energetico e dell’impatto ambientale. Quindi, anche gli interventi in bioedilizia possono rientrare nella casistica delle agevolazioni fiscali; il che dovrebbe costituire uno sprone ad effettuare questo tipo di interventi, anche aiutandosi finanziariamente con un mutuo per bioedilizia.

Questo tipo di mutui è presente nell’offerta di diverse banche, che puntano ad orientare la domanda del cliente verso l’acquisto di edifici ad alta efficienza energetica o ad agevolare la riqualificazione mirata all’edilizia a basso impatto ambientale. Tali mutui prevedono tassi agevolati, permessi, appunto, dagli incentivi statali. I mutui bioedilizia sono di tre tipi: destinati all’acquisto, alla ristrutturazione alla costruzione. Nel primo caso si tratta di mutui a tasso agevolato concessi solo nel caso in cui l’immobile da acquistare sia di classe A o superiore; nel caso di mutui acquisto e ristrutturazione il finanziamento va a sostenere solo le spese destinate all’efficientamento energetico, senza per questo applicare tassi agevolati alla parte relativa all’acquisto; i mutui per costruzione, infine, non hanno limitazioni nell’applicazione dei tassi agevolati, ma richiedono l’impiego di materiali specifici (ad esempio il legno) e la realizzazione di determinati tipi di impianti che servono alla qualificazione energetica dell’immobile.

Un mutuo per bioedilizia potrebbe risultare particolarmente conveniente in quest’ultima variante, ad esempio se si decidesse di utilizzarlo per la costruzione di una casa in legno (o di un prefabbricato con caratteristiche di bene immobile), che già di per sé presenta costi molto inferiori alla media. L’accortezza è quella, per chi intende stipularlo, di rivolgersi ad una banca che sia convenzionata con ditte costruttrici specializzate in questo tipo di edilizia. Naturalmente a questi vantaggi si vanno ad aggiungere le già esistenti agevolazioni per la prima casa, nel caso in cui l’immobile in questione risulti abitazione principale. Perché non approfittarne?