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Nuova linfa alle energie rinnovabili italiane

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Il Decreto Fer 1 è stato considerato ammissibile dalla Commissione Europea, in base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato. Ecco i dettagli

Una buona notizia per l’Italia delle energie rinnovabili arriva dalla Commissione Europea. È stato approvato, infatti, il cosiddetto Decreto Fer 1. Ma cos’è? Scopriamolo insieme.

Si tratta di un regime di sostegno pubblico pari a 5,4 miliardi di euro, stanziati dal nostro Paese per incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il Decreto, come riporta l’agenzia di stampa Askanews, è stato considerato ammissibile in base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato.

Secondo la Commissione, il regime di sostegno alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, quali l’eolico terrestre, il solare fotovoltaico, l’idroelettrico e i gas residuati dai processi di depurazione, che durerà fino al 2021, contribuirà alla realizzazione degli obiettivi ambientali dell’Ue senza falsare indebitamente la concorrenza.

I dettagli del Decreto Fer 1

Gli impianti che ne beneficeranno riceveranno un sostegno sotto forma di premio in aggiunta al prezzo di mercato. Il premio non potrà essere maggiore della differenza tra il costo medio di produzione per ogni tecnologia di rinnovabili e il prezzo di mercato.

Il regime di sostegno prevede anche un meccanismo di recupero: se in futuro il prezzo di mercato dovesse superare il costo medio di produzione per ciascuna tecnologia di rinnovabili, gli impianti selezionati non riceverebbero più il premio e dovrebbero invece restituire alle autorità italiane le entrate supplementari. Il sostegno dello Stato si limita così allo stretto necessario, sottolinea la Commissione.

Per i grandi progetti di oltre 1 megawatt il premio sarà fissato mediante una procedura di gara competitiva aperta a tutti i tipi di impianti, indipendentemente dalla tecnologia di rinnovabili utilizzata. I progetti più piccoli saranno scelti in base a una combinazione di criteri ambientali ed economici.

La Commissione ha accertato che l’aiuto ha un effetto di incentivazione, in quanto il prezzo di mercato non copre interamente i costi di produzione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili; è inoltre proporzionato e limitato allo stretto necessario, dato che copre solo la differenza negativa tra il prezzo di mercato dell’energia elettrica e i costi di produzione.

Con particolare riguardo alle centrali idroelettriche, l’Italia assicurerà che possano beneficiare del premio soltanto se sono rigorosamente conformi alla normativa comunitaria, soprattutto alla direttiva quadro dell’Ue sulle acque.

La disciplina della Commissione in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020 consente agli Stati membri di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, a determinate condizioni. Queste norme sono intese ad aiutare gli Stati membri a realizzare gli ambiziosi obiettivi dell’Ue sul fronte dell’energia e del clima, contenendo al massimo i costi per i contribuenti ed evitando distorsioni indebite della concorrenza nel mercato unico. L’Italia deve raggiungere entro il 2020 un obiettivo del 17% (come parte dell’obiettivo del 20% per tutta l’Ue) riguardo alla quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia. Per l’intera Ue, inoltre, è stato fissato un ulteriore obiettivo vincolante del 32%, da raggiungere entro il 2030.