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Oice contraria all’obbligo di rimborso delle spese di pubblicazione dei bandi di gara

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La conferma è arrivata con il Decreto Legge Bonus. Secondo l’associazione è assurdo far pagare a progettisti e imprese i costi della pubblicità sulla gazzetta ufficiale


L’OICE, l’Associazione aderente a Confindustria che riunisce le società di ingegneria e architettura, critica la norma del decreto-legge sul cosiddetto “bonus” che impone all’aggiudicatario dell’appalto di rimborsare alle stazioni appaltanti le spese di pubblicità dei bandi di gara.

In particolare il decreto-legge, all’articolo 26 della versione definitiva del testo, prevede l’obbligo - per l’aggiudicatario di un appalto pubblico - di rimborsare alle stazioni appaltanti, entro 60 giorni dall’avvenuta aggiudicazione, i costi sostenuti per pubblicare avvisi e bandi di gara sulla gazzetta ufficiale: “Non possiamo accettare - afferma il Presidente OICE, ing. Patrizia Lotti - che invece di eliminare l’obbligo, si sia provveduto semplicemente a modificare l’oggetto del rimborso: invece delle spese di pubblicità sui giornali, si dovranno rimborsare quelle sulla gazzetta ufficiale, lasciando anche inalterate le modalità del rimborso.

Si tratta di una misura iniqua per tutto il settore della progettazione e delle costruzioni, e appare assolutamente incomprensibile che sia stata mantenuta in un provvedimento che dovrebbe invece ridare fiato all’economia e aiutare la ripresa; ci sembra assurdo fare la spending review sulle spalle di chi prende un contratto dopo avere fatto ribassi ormai al limite della decenza”.

I progettisti chiedono una rapida marcia indietro al Governo, affinché elimini questo ingiusto onere a carico degli operatori del settore: “Una cosa - conclude il Presidente OICE - è la condivisibile operazione di spending review attuata con i tagli alle inefficienze, altra cosa è fare pagare agli operatori privati costi che sono della Pubblica Amministrazione.

Allora si abbia il coraggio di eliminare anche la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e mettere tutto su un’unica banca-dati, ma è fuori da ogni logica che debba essere l’aggiudicatario di un appalto a pagare le spese di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale”.