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OICE: ddl Concorrenza, chiarita la legittimazione delle società di ingegneria nel privato

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Lupoi: “Abbiamo confermato alla Commissione la correttezza della norma, che mira a chiarire la portata del riconoscimento giuridico delle nostre società nel campo privato”

L'articolo 31 del Ddl Concorrenza chiarisce definitivamente la legittimità dei contratti che da 20 anni le società di ingegneria stipulano nel settore privato, evita strumentali contenziosi che arrecano danno ale imprese che operano nel settore dei servizi di ingegneria e tutela le decine di migliaia di professionisti che vi lavorano; non costituisce alcun colpo di spugna o sanatoria ma è semplice norma di interpretazione autentica. È quanto ha affermato, nell’audizione svolta presso le Commissioni riunite (VI Finanze e X Attività produttive) della Camera dei Deputati sul disegno di legge Concorrenza (n. 3012), l’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria aderente a Confindustria. Per l'Associazione di via Flaminia l’art. 31 del provvedimento fuga ogni dubbio, con interpretazione autentica, sulla legittimità dei contratti conclusi tra privati e società di ingegneria.

Nell’audizione, cui hanno partecipato il Vice Presidente OICE ing. Giorgio Lupoi e l'avv. Maria Cristina Marchegiani dell’Uff. legislativo e legale, è stato posto l’accento sul fatto che il divieto di esercizio della professione in forma societaria, risalente ad una legge del 1939, è da ritenersi abrogato dal 1997, quando fu approvata la legge “Bersani”; ed è questo che espressamente e correttamente afferma la norma proposta nel Ddl Concorrenza adesso all'esame del Parlamento, anche con riferimento al riconoscimento giuridico delle società di ingegneria nell’ambito privato. L’operatività di tali società, che peraltro da 20 anni svolgono attività nel settore privato, è stata infatti messa in discussione per una singola e peculiare fattispecie da una sentenza del Tribunale di Torino del dicembre 2013, con motivazioni non del tutto condivisibili.

Per il Vice Presidente Lupoi: “Concordemente a quanto affermato anche da Confindustria, abbiamo confermato alla Commissione la correttezza della norma proposta dal Governo che mira essenzialmente a chiarire la portata del riconoscimento giuridico delle nostre società nel campo privato, operativo da quasi venti anni e provato da migliaia di contratti sottoscritti dalle nostre imprese che, come avviene nel resto d'Europa e del mondo, hanno nella committenza privata più del 40% del loro mercato. Il condiviso obiettivo della norma è anche quello di evitare contenziosi strumentali e immotivati che metterebbero a rischio l'occupazione di professionisti, di cui molti giovani, che operano nelle migliaia di società di ingegneria del nostro Paese”.