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Piano città, assessore Venezia: “Arrivino subito le risorse”

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L’assessore all’urbanistica Ezio Micelli “Ecco come diventeranno Mestre e Marghera dopo la riqualificazione”


Mi auguro che i soldi della cabina di regia del Piano Città arrivino presto perché abbiamo individuato degli interventi prioritari, servono immediatamente le risorse per completare le opere di bonifica e alcune demolizioni”. Lo ha dichiarato l’Assessore all’urbanistica del Comune di Venezia Ezio Micelli in un’intervista a ESTmagazine.it, il nuovo portale di informazione promosso da Ance Veneto. Il tema è quello del Piano Città, il progetto del Ministero delle infrastrutture per la riqualificazione delle aree urbane. Il comune di Venezia è risultato vincitore per i progetti di rivalutazione delle aree di Mestre e Marghera e dovrà ricevere un cofinanziamento di 9, 8 milioni di euro.

La riqualificazione di Mestre in cosa consiste?
A Mestre abbiamo organicamente ripensato alle funzioni di alcune aree della città. Un’area di 31 ettari che racchiude al proprio interno interventi pubblici e privati, volti a rigenerare il cuore di Mestre, attraverso il miglioramento e il potenziamento delle dotazioni infrastrutturali, delle attrezzature collettive, delle attività economiche e culturali nonché della qualità urbana e sociale.

Perché questo progetto è stato chiamato “T”?
 “T” come Terraferma, in quanto con questo termine è da sempre individuata l’espansione di Venezia nel proprio entroterra. “T” anche come intersezione tra i due assi sui quali si articolano una serie di lavori che interessano ambiti del Centro storico di Mestre. Su di un asse si articolano gli interventi relativi agli ambiti di Piazza Barche, Fornaci Da Re, Altobello e Piazzale Cialdini, mentre sull’altro si inseriscono altri interventi che fanno parte del “Chilometro della cultura”.

Spostiamoci a Marghera…
Il progetto di “Vaschette” si collega al percorso di riqualificazione di un’area degradata nella zona di Marghera sud che dovrà essere riqualificata anche da un punto di vista infrastrutturale. In questa area ci sono centinaia di alloggi di residenza pubblica in effettivo stato di degrado urbanistico, edilizio e sociale. Si procederà, quindi, a rivalutare questo patrimonio residenziale ormai obsoleto anche attraverso progetti di demolizione e ricostruzione perché alcuni prefabbricati sono davvero vecchi.

I nuovi alloggi saranno interventi di housing sociale?
Alcuni ma non tutti, vogliamo promuovere un mix per un’offerta che copra tutte le fasce  di mercato e lasciando una parte per l’housing sociale. Una scelta per evitare la ghettizzazione e per creare condizioni di qualità urbana. D’altro canto quest’area acquisterà un gran valore anche per la riqualificazione infrastrutturale visto che vi passerà il tram.

Quali, se ci sono,  i punti debolezza del Piano città?
Rispetto alle criticità, bisogna considerare i tempi: mi auguro che i soldi della cabina di regia arrivino presto perché abbiamo individuato egli interventi prioritari che riguardano il centro di Mestre, ovvero il punto di intersezione della “T”. Servono immediatamente le  risorse per  completare  le opere di bonifica e alcune demolizioni. Inoltre le risorse sono poche  e inadeguate a rilanciare una vera e propria riqualificazione delle città. Infine serve un chiarimento ai comuni per capire bene il percorso successivo al finanziamento pubblico. Come proseguire rimane un interrogativo irrisolto. Apprezzo, però,  il metodo del Piano città.

Quali saranno gli altri finanziatori della riqualificazione? I privati troveranno le giuste motivazioni?
Abbiamo già individuato dei finanziatori ma bisogna considerare che altri si aggiungeranno perché, ad esempio,  a Marghera il contesta sarà completamente mutato. Lì arriverà il tram e la zona sarà molto appetibile. Inoltre dopo che avremo bonificato le zone con le risorse pubbliche i privati saranno invogliati perché molto spesso l’idea della bonifica spaventa i possibili investitori.


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