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Piano nazionale per Energia e Clima, un cambiamento radicale

Energie rinnovabili di
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L’invio alla Commissione europea è avvenuto nel rispetto del Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio 2016/0375 sulla Governance dell’Unione dell’energia

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha inviato alla Commissione europea la Proposta di Piano nazionale integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC), come previsto dal Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio 2016/0375 sulla Governance dell’Unione dell’energia. Ma come è strutturato e quali sono le novità più rilevanti?

Sono 5 le dimensioni di cui si compone il Piano: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività.

I principali obiettivi dello strumento sono: una percentuale di produzione di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia pari al 30%, in linea con gli obiettivi previsti per il nostro Paese dalla UE e una quota di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti del 21,6%, a fronte del 14% previsto dalla UE. Inoltre, il Piano prevede una riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43%, a fronte di un obiettivo UE del 32,5%, e la riduzione dei GHG vs 2005 per tutti i settori non ETS del 33%, obiettivo superiore del 3% rispetto a quello previsto da Bruxelles.

“Siamo riusciti nei tempi previsti - ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia Davide Crippa - ad elaborare uno strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese e dell’UE per i prossimi 10 anni, senza il quale continueremmo a navigare a vista e col pericolo di non raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Il merito va ad un cambiamento radicale nell’approccio alla politica energetica e all’eccellente lavoro di squadra che ha coinvolto tecnici e policy maker di MiSE, MATTM, MIT, GSE, RSE, ISPRA, ENEA, Politecnico di Milano e ARERA, che ringrazio per l’impegno e la passione con cui hanno collaborato alla redazione del PNIEC”.

“Il piano - ha aggiunto Crippa - è uno strumento che, per raggiungere i propri obiettivi, avrà bisogno del sostegno e della collaborazione attiva da parte di tutti gli stakeholders, sia nella fase di predisposizione che di realizzazione. Per questo, prevediamo una consultazione a tutti i livelli e, soprattutto, con le parti interessate, comprese le parti sociali. Oltre alla consultazione tramite la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) contiamo di realizzare un percorso strutturato di confronto attraverso tavoli tematici di lavoro che coinvolgeranno i diversi player. Inoltre, a breve, presenteremo in un evento pubblico il portale dedicato al PNIEC, pensato per essere uno spazio di informazione e di dialogo sulle principali tematiche oggetto del piano, integrando anche la dimensione sociale della transizione energetica che, molto spesso, rappresenta la principale barriera al cambiamento”.